La rinascita del gruppo Volkswagen ha un collegamento importante con la Cina nell’auto elettrica. In che senso? Quando la Commissione Europea doveva ancora annunciare l’apertura di un’indagine antidumping su Pechino, anche opinionisti favorevoli dubitavano circa l’attuazione di provvedimenti. Secondo gli scettici, sarebbe stato impossibile a causa dei legami stretti tra il gigante di Wolfsburg e la Repubblica del Dragone. Sebbene i fatti abbiano poi smentito tale tesi, il legame tra le due entità è molto forte.
Yiwei 3 EV, la prima auto elettrica con batteria agli ioni di sodio è stata ufficialmente presentata: dietro conta sul pieno sostegno del gruppo Volkswagen
Così come Stellantis supporta Leapmotor per le piattaforme (con tanto di partecipazione azionaria), Volkswagen è uno dei principali investitori di Yiwei, un marchio che ha da poco lanciato un’auto elettrica con batteria agli ioni di sodio: un passo in avanti inaspettato nel settore. Sebbene siano stati fatti numerosi esperimenti su tali accumulatori, nessuno aveva avuto il coraggio di andare avanti fino a tal punto. La vettura in questione, uscita dalla catena di montaggio lo scorso mercoledì 27 dicembre, utilizza il modulo UE del Gruppo JAC, di cui VW detiene il 50 per cento delle quote.
L’unità montata sull’auto elettrica Yiwei 3 porta la firma di HiNa Battery, un’azienda con sede a Pechino affiliata all’Istituto di Fisica dell’Accademia delle Scienze cinese. Simile alla Blade Battery di BYD, la batteria presenta una struttura a nido d’ape e sembra avere un grande potenziale. Durante la presentazione della vettura, i portavoce hanno dichiarato una capacità di 25 kWh e una densità energetica di 120 Wh/kg.
Grazie a queste proprietà, si prevede che il processo di ricarica sia molto veloce, passando dal 10 per cento all’80 per cento in appena 20 minuti. Considerando tali dati, sembra che il pacchetto batterie sia adatto per veicoli di piccole dimensioni, ideali per destreggiarsi in totale tranquillità nella giungla urbana. È probabile che Volkswagen utilizzi la tecnologia anche in Europa?