Alla fine del 2023, l’Italia ha registrato un aumento significativo nella sua rete di ricarica per auto elettriche, con un totale di 50.678 punti di ricarica pubblici. Questo dato è stato comunicato nel corso dell’ultima edizione dello studio “Le infrastrutture di ricarica a uso pubblico in Italia”, presentato da Motus-E nei giorni scorsi
Auto elettriche nel 2023 le stazioni di ricarica sono aumentate di molto
Un altro punto degno di nota di questo studio è sicuramente quello relativo all’accelerazione della installazione di nuove infrastrutture per auto elettriche nel nostro paese. Nel corso del 2023, la rete è stata arricchita di 13.906 nuovi punti di ricarica, di cui ben 3.450 solo nell’ultimo trimestre. Questo rappresenta un miglioramento significativo rispetto al 2022, quando furono installati 10.748 punti di ricarica.
Nell’ultimo anno, l’infrastruttura dedicata alle auto elettriche è cresciuta del 38 per cento, segnando un aumento significativo rispetto al 2021, quasi raddoppiandosi (+94,7 per cento). Questo incremento non solo si traduce in un maggior numero di colonnine disponibili per gli utenti elettrici, ma anche in un aumento dell’incidenza dei punti di ricarica ad alta potenza. Secondo il rapporto, il 22 per cento dei punti di ricarica installati nel 2023 è di tipo veloce e ultraveloce in corrente continua.
In Italia, alla fine del 2023, la distribuzione dei punti di ricarica è la seguente: 43.564 punti di ricarica con potenza inferiore ai 50 kW, 4.579 punti con una potenza compresa tra 50 e 149 kW e infine 2.535 punti di ricarica con una potenza uguale o superiore ai 149 kW.
Le colonnine di ricarica in Italia per veicoli elettrici sono distribuite in modo differenziato sul territorio nazionale. Il Sud e le Isole ospitano il 23 per cento del totale dei punti di ricarica, mentre il Centro ne contiene il 19 per cento e il Nord l’58 per cento. La regione con il maggior numero di punti di ricarica per veicoli elettrici è la Lombardia, con 9.395 colonnine. Seguono il Piemonte (5.169), il Veneto (4.914), il Lazio (4.659) e l’Emilia-Romagna (4.253). Dunque sicuramente una novità importante.