Auto elettriche: l’Italia resta indietro rispetto al resto d’Europa

Nonostante l’aumento delle immatricolazioni di auto elettriche, l’Italia è indietro rispetto ad altri paesi europei.
Colonnina auto elettriche

Nel mese di ottobre 2023, l’industria automobilistica italiana ha registrato un incremento delle immatricolazioni di veicoli elettrici, segnando un aumento del 56% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’analisi della quota di mercato rivela che ad ottobre 2022 era del 3,6%, mentre nel mese di ottobre 2023 ha raggiunto il 4,1%.

Nel corso del 2023, fino ad ottobre, l’Italia ha assistito all’immatricolazione di un totale di 51.513 vetture elettriche, registrando così una crescita del 30,8% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. A partire dal 30 ottobre 2023, il parco circolante di veicoli completamente elettrici in Italia è salito a 214.363 unità.

Crescono le immatricolazioni di auto elettriche in Italia, ma non basta per stare al passo col resto d’Europa

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Tuttavia, secondo Motus-E, nonostante questi segnali positivi, il paese si trova ancora in ritardo rispetto ad altri importanti mercati europei nell’adozione di veicoli elettrici. L’Italia è stata sorpassata persino dalla Spagna, che negli ultimi sei mesi ha costantemente mostrato una quota di mercato superiore per i veicoli elettrici. Ad esempio, nell’ultimo confronto diretto disponibile, basato sui dati di settembre, il market share dei veicoli completamente elettrici era dell‘5,8% in Spagna e del 3,6% in Italia. Nei primi nove mesi dell’anno, la Spagna ha registrato un aumento delle immatricolazioni del 144%, mentre l’Italia ha visto una variazione negativa del 5% rispetto all’anno precedente.

Il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, ha commentato questa situazione, affermando: “Purtroppo, i dati ci mostrano che l’Italia sta continuando a perdere terreno nella transizione verso la mobilità elettrica. Dopo il calo del 2022, il recupero dei livelli del mercato dei veicoli completamente elettrici del 2021 risulta difficile, mentre assistiamo a una costante crescita in altri paesi con cui dovremmo competere.”

Motus-E ritiene che sia imperativo rivedere e consolidare gli incentivi attualmente in vigore. “Uno dei principali fattori che incide negativamente è la persistenza di programmi incentivanti ereditati da governi precedenti, i quali potrebbero essere resi più efficaci sfruttando meglio le risorse già stanziate, inclusi incentivi per le flotte aziendali e il noleggio. Inoltre, l’incertezza riguardo alle agevolazioni sta frenando coloro che attendono la prevista revisione dei bonus”, ha dichiarato Naso.

Il segretario generale di Motus-E esprime invece un giudizio positivo sulle iniziative dei produttori europei di veicoli che stanno progettando di lanciare sul mercato modelli elettrici con un prezzo inferiore ai 25.000 euro. Questi veicoli, esclusi dagli incentivi, potrebbero rappresentare un importante stimolo per il mercato automobilistico italiano.

Infine, Naso sottolinea l’importanza di un quadro incentivante chiaro e definito per il mercato automobilistico italiano, poiché i produttori stanno pianificando le loro strategie di mercato per il 2024. Questa chiarezza diventa sempre più urgente per sostenere la transizione verso la mobilità elettrica in Italia.

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