Auto storiche: potranno riavere le targhe originali o del loro periodo

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Foto Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

In Italia, dove il ruggito dei motori e la passione per i mezzi a due e quattro ruote sono parte integrante dell’identità nazionale, si celano più di 500.000 appassionati che custodiscono con amore auto e moto storiche. Si tratta di un autentico patrimonio culturale, che preserva un legame profondo con il passato, tramandandolo di generazione in generazione, grazie anche all’impegno instancabile di una folla di appassionati e collezionisti.

Nel corso degli anni molti veicoli di interesse storico e collezionistico sono stati reimmatricolati, perdendo purtroppo il contrassegno identificativo originale e quindi una parte della loro magia. Ora sarà possibile avere nuovamente la targa iniziale o una targa coerente al periodo storico dell’esemplare custodito in garage. Una bella notizia per chi ama le classiche.

Si stima che almeno 5000 possessori all’anno ne faranno richiesta. La Motorizzazione Civile è stata preparata a questo flusso di lavoro. A rendere possibile la cosa ci ha pensato un emendamento alla legge 30 dicembre 2020, n. 178, che modifica l’articolo 93 del codice della strada.

Grazie all’intervento legislativo, in caso di nuova immatricolazione di veicoli già iscritti in precedenza al PRA e poi cancellati, sarà possibile richiedere la targa della prima iscrizione al pubblico registro o una del periodo storico di costruzione o di circolazione del veicolo, in entrambi i casi conformi alla grafica originale.

Il costo sarà di 549,00 euro per gli autoveicoli e di 274,50 euro per i motoveicoli. Cifre che gli appassionati saranno ben disposti a sborsare, per ridare coerenza espressiva e storica al modello posseduto. Si sblocca, così, dopo 3 anni di stallo, il decreto attuativo, su impulso del vicepresidente del Consiglio e ministro Matteo Salvini, che ha sposato con entusiasmo la causa, emanandolo.

Sul sito del Ministero dei Trasporti sono presenti utili indicazioni:

  • Per i veicoli circolanti che nel tempo, a causa di smarrimento, deterioramento, distruzione o furto delle targhe, abbiano provveduto ad una reimmatricolazione sarà necessario presentare, a uno Sportello Telematico dell’Automobilista o un Ufficio della Motorizzazione, un’istanza di nuova reimmatricolazione: trattandosi di veicoli circolanti non è richiesta altra documentazione oltre quella relativa all’istanza. All’esito positivo della conseguente istruttoria, sono rilasciati il documento unico e la targa storica.
  • Per i veicoli di interesse storico e collezionistico di origine sconosciuta, come i veicoli che non risultano essere stati radiati, a qualunque titolo, dall’ANV e dal PRA, e che siano privi di documenti di circolazione e di certificato di proprietà o di foglio complementare è necessario presentare, presso uno Sportello Telematico dell’Automobilista o un Ufficio della Motorizzazione, un’istanza di nuova immatricolazione allegando il titolo di proprietà, il certificato di rilevanza storica e collezionistica e il certificato da cui risulti l’esito positivo della verifica tecnica. L’istanza è accolta a condizione che il veicolo risulti comunque presente nell’archivio informatico del CED o nell’archivio informatico o nei registri cartacei del PRA. All’esito positivo della conseguente istruttoria, sono rilasciati il documento unico e la targa storica conforme.

Fonte | Ministero delle Instrastrutture e dei Trasporti

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