BMW, elettriche: “Dove le ricaricheremo? Stop endotermiche sconsiderato”

Il gruppo BMW si interroga sul perché l’UE abbia sancito lo stop delle endotermiche, ritenendola una decisione da sconsiderati.
BMW i5

Dici BMW Group e pensi alla quintessenza dell’industria automobilistica tedesca. Con Volkswagen e Mercedes si spartisce una parte molto rilevante del mercato europeo. E così sarà nei prossimi anni o, almeno, ci proverà la Casa dell’Elica. Che quando si prefigge un obiettivo difficilmente lo manca.

La stessa transizione operata nell’industria delle quattro ruote era sembrata un azzardo, ma chi vi lavorava sapeva il fatto suo. Ecco perché, anche se le concorrenti sono tante e competitive, il colosso della mobilità fa sul serio pure nell’elettrico.

BMW critica stop endotermiche e nutre dubbi sulle elettriche

Nuova BMW Serie 5

I risultati già si notano in termini di immatricolazioni e, stando alle parole dei dirigenti, siamo appena all’inizio. Mentre Audi era partita a razzo, col prosieguo il Costruttore di Ingolstadt ha perso il vantaggio, fino a lasciarsi agganciare e superare dalle dirette competitor. La cacciata di Markus Duesmann, sostituito dallo scorso 1° settembre da Gernot Dollner come ceo, è stata definita da alcuni un manifesto segnale di inferiorità.

Poco ma sicuro, BMW Group ora guarda le antagoniste dall’alto verso il basso, sicura dei propri mezzi. Eppure, nemmeno lei si può dire tranquilla. Il top manager del conglomerato, Oliver Zipse, punta a Monaco il dito contro le mancanze infrastrutturali nel Vecchio Continente. Per coltivare delle serie ambizioni occorrerà dare un’accelerata, altrimenti sussiste il concreto rischio di determinare un problema sociale qualora la situazione prosegua allo stesso ritmo.

Inoltre, ai microfoni della rivista Handelsblatt, ha evidenziato la mancanza di materie prime quali il litio, il cobalto e le terre rare. Ciò potrebbe determinare una situazione di forte dipendenza dai Paesi produttori ancora a lungo. E i ricatti politici costituiscono un’eventualità concreta. Ciascuno dei fattori lo spinge a bocciare in toto la decisione dell’Unione Europea di porre fine ai motori endotermici, definendola una negligenza. Dichiarazioni forti, ma condivise da diversi omologhi, costretti ad adeguarsi a una presa di posizione politica contraria alle loro idee di fondo.

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