È passato un secolo dal suo debutto, ma la Bugatti Type 35 è più viva che mai nella storia dell’automobile. Questa creatura da gara, declinata in più varianti, fu prodotta dal 1924 al 1931. Sconfinata la lista dei suoi successi: si parla di oltre 2.000 vittorie, tra pista e strada. Ad agevolarle, la compattezza e la leggerezza del modello, ma anche il tono prestazionale e l’affidabilità. Con lei, il marchio alsaziano raggiunse nuovi livelli di notorietà, su scala mondiale.
La Bugatti Type 35 è una delle vetture da corsa più famose e significative di tutti i tempi. Ora a Molsheim si celebrano i 100 anni di questa creatura geniale, che ha miscelato al meglio le variabili ingegneristiche necessarie per essere vincenti nelle corse e nella storia, in un quadro estetico semplice ma di grande splendore. Fu un’auto che definì un’epoca, con la forza delle sue gesta, durante il periodo di attività. Bella, efficiente e appagante da guidare, continua a conservare queste doti anche oggi, nella tela della modernità. Ettore Bugatti ebbe lo sguardo lungo.
Quando fece il suo debutto, nel 1924, la Bugatti Type 35 riscrisse le regole del gioco. Introdusse tante innovazioni tecniche e innalzò l’arte delle corse automobilistiche a livelli mai esplorati in precedenza. Un risultato del genere poteva giungere solo da una mente libera dai limiti delle convenzioni e dai vincoli dei dogmi. A differenza di tutto ciò che si era visto prima, non era un’auto stradale modificata per le corse, ma nacque espressamente per esse, nonostante fosse anche un’ottimo mezzo di trasporto ordinario.
Come sottolinea Luigi Galli, specialista in heritage e certificazione presso la casa alsaziana, questa vettura ha costretto gli altri a ripensare il loro approccio. Curata meticolosamente in ogni dettaglio, la Bugatti Type 35 scrisse nuovi standard in termini di design, ingegneria, materiali, manovrabilità e prestazioni. Bassa ed elegante, custodiva sotto il cofano anteriore, nella fase iniziale, un motore a otto cilindri in linea da 2.0 litri di cilindrata, con 24 valvole. Poi fu il turno di un’unità da 2.3 litri sovralimentata, che sviluppava una potenza massima di 100 cavalli, chiamati a spingere un corpo vettura di soli 750 chilogrammi.
Meglio ancora fecero le evoluzioni successive. Ettore Bugatti era profondamente consapevole che pure la rimozione di peso concorreva a prestazioni di livello superiore. Ecco perché pretese che ogni componente fosse realizzato nel modo più leggero possibile, senza compromettere la funzionalità o l’affidabilità. Con lei si raggiunsero livelli di agilità mai visti in precedenza. La Bugatti Type 35 è stata fondamentale per forgiare il DNA del marchio di Molsheim. Celebrarne il ricordo è un preciso dovere.
