Per molti anni, in tanti rimasero sorpresi quando consultando il Guinness dei primati scoprirono che il titolo di auto con la “velocità di accelerazione più elevata” spettava ad una Ford. Non solo, ma si trattava di un’auto strana e compatta, una vettura che sembrava quasi sperimentale. Quella speciale Ford non aveva nulla in comune con gli altri modelli prodotti negli Stati Uniti. Stiamo parlando della RS200 del 1986: altri anni, altro stile e soprattutto grandi sorprese.
Ciò accadeva perché la Ford britannica aveva introdotto sul mercato la RS200, una versione speciale e omologata. Era stata progettata appositamente come la prima vettura a quattro ruote motrici della Ford per partecipare a gare di rally di classe Gruppo B, quelle pericolose e famose per essere davvero estreme. Tuttavia, dovevano essere prodotti un certo numero di esemplari certificati per la circolazione stradale per ottemperare alle norme di omologazione.
Grazie al contributo degli esperti del settore, tra cui il capo ingegnere John Wheeler e Tony Southgate, la RS200 Evolution (questo il nome completo) rappresentava il culmine dello sviluppo delle corse automobilistiche moderne. Nonostante siano state prodotte oltre 200 RS200 normali, solo 24 modelli Evolution sono stati realizzati per stare al passo con la concorrenza. Questi esemplari avevano un motore speciale BTD-E da 2,1 litri con un potente turbo che sviluppava 580 CV di potenza.
Il risultato fu un vero e proprio mostro a quattro ruote motrici che venne riconosciuto come “l’auto con l’accelerazione più veloce del mondo”. Un modello RS200 Evo, pilotato da Stig Blomqvist, riuscì a registrare un tempo da 0 a 100 km/h di soli 3,07 secondi.
Si trattò, allora, di un record mondiale certificato dal Guinness che resistette per ben dodici anni. Un risultato impressionante, non solo per l’aspetto dell’auto, ma anche per le modalità con cui ci si arrivò. Stilisticamente, anche distanziandosi molto da supercar dello stesso periodo. A vedersi, questa RS200 non sembra una bestia pronta a rivaleggiare con altri modelli prestazionali, ma la spuntò con numeri da capogiro.