Con la Opel Corsa finisce nella fontana monumentale di Catania

Per ragioni ancora sconosciute, l’utilitaria tedesca è piombata sul bene artistico della città siciliana.
Opel Corsa
Screen shot da video @ilmioviaggioinsicilia2023

Non è un periodo felice per i beni monumentali italiani. Come se non bastassero i raid di alcuni attivisti green, che li imbrattano, o di alcuni ultras calcistici, che li danneggiano, ecco l’incursione di un’Opel Corsa nella fontana del Ratto di Proserpina, a Catania. A provocare l’incidente potrebbe essere stato un malore improvviso accusato dalla signora 58enne al volante, ma toccherà agli inquirenti fare chiarezza sui fatti.

Gli agenti della polizia hanno fatto i rilievi di rito, per avere una base di studio del caso. L’auto tedesca, per ragioni ancora da chiarire, è finita in acqua, producendo forse qualche danno alla splendida fontana antistante la stazione ferroviaria di Catania. Per fortuna nessuna persona si è fatta male, anche se la donna al posto guida dell’Opel Corsa è stata portata prudenzialmente in ospedale, per degli accertamenti. Pare che abbia riportato solo alcune contusioni.

La rimozione dell’utilitaria tedesca è avvenuta ad opera dei vigili del fuoco, che hanno usato le massime cautele per evitare ulteriori danni al monumento acquatico di piazza Giovanni XXIII. Protagonista a quattro ruote della triste disavventura è stata, come dicevamo, un’Opel Corsa, auto di segmento B prodotta in più serie a partire dal 1982. Nello specifico si tratta di un esemplare a 5 porte della terza serie, lanciata nel 2000.

Opel Corsa
Opel Corsa B Viertürer (Foto Opel)

Questa vettura ha un peso a secco variabile da 905 a 1040 chilogrammi, in base all’allestimento scelto. La casa di Eisenach, in linea con la tradizione, ha curato bene gli aspetti legati alla sicurezza del modello. Purtroppo un esemplare della specie, per ragioni ancora da chiarire, è finito dentro la preziosa fontana del Ratto di Proserpina, un gioiello di scultura ed idraulica della città di Catania, realizzato nel 1904.

La firma creativa è quella di Giulio Moschetti, che si avvalse della collaborazione del figlio Mario. Il risultato? Un’opera monumentale di grande fascino, che aggiunge note di preziosa bellezza alla cornice ambientale dove trova accoglienza.

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Fonte | Catania Today

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