La Dino 206 S Competizione Pininfarina è una concept car di grande fascino estetico, che stupisce per la sensualità dei tratti. A fare da base ci ha pensato un telaio da corsa di provenienza Ferrari, ma gli impegni agonistici non erano il suo target, anche se negli scenari sportivi avrebbe potuto dire la sua. Si tratta di un’esercizio stilistico, frutto del desiderio di trovare nuovi spunti per il linguaggio espressivo.
Il merito dei volumi scultorei è di Paolo Martin, che ha messo il suo estro creativo al servizio di Pininfarina, nota carrozzeria torinese il cui nome campeggia nella sigla del modello. Splendido il modo in cui il design dell’auto combina la tradizione con la visione, per anticipare il corso del tempo e delle mode. Il tema dominante della carrozzeria sono le marcate curvature, interrotte solo dalla caratteristica coda tronca.
Nella parte posteriore spicca il vistoso alettone che, insieme all’appendice aerodinamica anteriore, regala adeguati livelli di downforce. Un modo, anche, per sottolineare la connessione del modello col mondo reale. Non, quindi, un prodotto da pedana, ma un capolavoro d’arte in grado di esprimersi con dinamiche di spessore nella marcia su strada e in pista. Molto scenografica l’apertura ad ali di gabbiano delle portiere, che conferiscono ulteriore fascino alla Dino 206 S Competizione Pininfarina.
Questa sportiva, vestita di un meraviglioso giallo, fece il suo debutto in società al Salone di Francoforte del 1967. Il telaio è quello della Dino 206 S (s/n 034) da corsa, plasmata dalla Carrozzeria Drogo. Sotto il cofano posteriore trova accoglienza un motore a 6 cilindri, da 2.0 litri, con angolo di 65 gradi fra le bancate, che eroga una potenza massima di 180 cavalli. Molto suggestiva la colonna sonora liberata dal cuore. Del resto, stiamo parlando di un’unità propulsiva proveniente da Maranello, dove sono maestri nell’ingegneria meccanica. La Dino 206 S Competizione Pininfarina è una vera top model a quattro ruote. Una prova dell’eccellenza creativa Made in Italy.
