Mercato auto -13,4% in Italia a novembre 2024, ed elettrico giù dalle 7.954 macchine del novembre 2023 a 6.613. Boom Dacia Spring, con 1.506 unità vendute nel mese. Ma la vettura è Made in China, e non importa che sia fatta da una Casa non cinese: i dazi dell’Unione europea (che fa confusione nel settore auto) sono sui veicoli prodotti nel Paese del Dragone, a prescindere dalla nazionalità dell’azienda. Risultato: con le tasse, il mezzo romeno del Gruppo francese potrebbe costare di più. Si vedrà cosa deciderà il costruttore, che potrebbe pure assorbire l’extra. Se invece ci fosse il sovrapprezzo, sarebbe un gravissimo danno per società e consumatori.
La Spring nasce negli impianti di eGT New Energy Automotive (joint venture tra Dongfeng, Renault e Nissan) a Shiyan, provincia di Hubei: non è un’auto cinese, è fatta in Cina. Se e quando il dazio Ue colpirà, l’aumento potrebbe essere attorno al 20%. All’epoca, la scelta della Casa di fare la Suv romena nella Terra di Mezzo aveva mandato su tutte le furie i sindacati francesi.
In più, la Losanga è tra i marchi auto che hanno beneficiato di un prestito statale, col presidente francese Emmanuel Macron che aveva vincolato l’ottenimento di questa linea di credito ad attività da svolgere sul territorio nazionale. Di certo, zero bonus transalpini ad auto fatte in Cina.
Mercato misterioso
Perché il successo della Spring a novembre 2024? Nessuno ha risposte. Possibili tre ipotesi.
Uno. Buon rapporto fra qualità e prezzo.
Due. Una società di noleggio (o un’azienda) che ha fatto un grosso ordine: obiettivo, usare mezzi comodi su percorsi brevi urbani.
Tre. L’effetto incentivi di mesi fa. Adesso, dopo gli ordini, arrivano le consegne.
Morale: non solo l’Ue, ma anche la fine dei bonus può far male sia alla Casa sia ai potenziali clienti.

Dacia Spring in promozione: gli elementi chiave
La Spring Expression 45 CV Electric costa di listino 17.900 euro. Prezzo promo di 14.900 euro: grazie a 3.000 euro di vantaggi Dacia. È la Casa che fa lo sconto, non lo Stato. Fino a quando? Offerta della rete della società romena che aderisce all’iniziativa valida fino al 7 gennaio 2025. Dopodiché, senza incentivi governativi, si vedrà se il costruttore proporrà riduzioni di prezzo interni.