Il presidente di Federauto, Massimo Artusi, lancia un urlo di dolore per la situazione drammatica del mercato delle vetture nuove, specie elettriche. In ballo, le conseguenti pesanti multe per i mancati obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 dal terminale di scarico: 18 miliardi di euro che le Case sborseranno all’Unione europea, che ha imposto Green Deal e full electric. Tutto a discapito della filiera. “Non è più rinviabile una sostanziale correzione di rotta, nel segno del pragmatismo, dei regolamenti Ue per la transizione verso la decarbonizzazione dei trasporti”.
Tris vincente
Secondo Federauto, si è in tempo a non morire. In tre modi.
Uno. Neutralità tecnologica nei processi di decarbonizzazione, definendo l’obiettivo, ma lasciando i singoli paesi la scelta della tecnologia per raggiungerli.
Due. Coerenza normativa nella decarbonizzazione rispetto ai parametri definiti dalla Direttiva RED III.
Tre. Diversificazione dei vettori energetici che consenta, accanto all’elettrico, l’uso dei biocarburanti carbon neutral e dei low carbon fuels.
Energia elettrica pulita? Un mito
Serve per Artusi una profonda revisione dell’intero pacchetto Fit-for-55. Bisogna applicare il Regolamento 1610/2024: impone alla Commissione di elaborare entro il 2025 una relazione per la promozione di biometano e biocarburanti. Tutto carbon neutral. Mentre l’energia elettrica, che è ottenuta da fonti fossili per una quota intorno al 55-60%.
Commissione Ue da formare
“Auspichiamo che il confronto in corso a Bruxelles per la formazione della Commissione – ha concluso Artusi – sfoci al più presto in un accordo che dia piena esecutività all’organo di governo dell’Unione. E porti alla scelta di un indirizzo meno ideologico e più pragmatico verso i complessi target di decarbonizzazione dei trasporti”. Intanto, a Bruxelles, si litiga per le poltrone d’oro di questa Commissione. Ma non ci sono i numeri: la sinistra verde tedesca è alle corde. Un disastro totale. Qualche chilometro più in là, rilassato e beato, il Dragone osserva e – a ragione – sorride beffardo della nostra tecnocrazia Ue.