Ferrari 208 GTB Turbo: la prima “rossa” sovralimentata

Ferrari 208 GTB Turbo
Foto Ferrari

La Ferrari 208 GTB Turbo fece il suo debutto in società al Salone dell’Automobile di Torino del 1982. Anche se molto più tonica della sorella aspirata, non è entrata nella storia per il suo profilo prestazionale, comunque di alto livello, ma per il fatto di essere stata la prima “rossa” di serie dotata di sovralimentazione.

Grazie al turbocompressore, il motore V8 da 2.0 litri della 208 cresceva dai 155 cavalli della versione ad alimentazione atmosferica ai suoi 220 cavalli. Un salto di portata quantica, che conferiva una vivacità dinamica degna dell’aspetto al modello di accesso alla gamma del “cavallino rampante”. Così, le penalizzazioni IVA del governo italiano per i motori sopra i duemila centimetri cubi non pesavano sulla forza caratteriale della sportiva emiliana, ora degna della sorella maggiore da 3.0 litri.

La scelta della sovralimentazione, inoltre, creava una connessione con l’universo della Formula 1, dove la soluzione aveva preso piede in quel periodo storico, per ribadire, ancora una volta, la liaison fra la casa di Maranello e l’universo dorato del Circus. La Ferrari 208 GTB Turbo non temeva confronti con vetture di pari cilindrata. Come per la 308, anche qui fu prevista una variante con tettuccio rigido asportabile, denominata GTS, perfettamente sovrapponibile sul piano prestazionale.

L’accelerazione da 0 a 100 km/h passava in archivio dopo 6.6 secondi, mentre la velocità massima si spingeva a quota 242 km/h. Tutte le rivali potevano soltanto guardarla dallo specchio di coda. Un bel colpo d’occhio, in ogni caso, perché la “rossa” di cui ci stiamo occupando è vestita da una delle carrozzerie più belle della storia dell’auto. Il suo stile porta la firma di Pininfarina, che ha saputo creare per la 308 (e quindi anche per lei) delle forme da antologia, destinate all’eternità.

Fra gli elementi specifici, che la differenziavano esteticamente dalla sorella maggiore, la presa d’aria NACA vicino alle ruote posteriori. Una soluzione poi ripresa, nientemeno che dalla mitica F40. Sul piano strutturale, si segnala la presenza del classico telaio tubolare in acciaio, compagno d’avventura di una lunga scia di “rosse”. Grande il piacere di guida regalato dalla Ferrari 208 GTB Turbo, anche se il turbo lag rende l’erogazione della potenza meno lineare che sulla 308 Quattrovalvole.

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