La Fiat 127 prima serie fece il suo debutto nel 1971, per rimanere in listino fino al 1977. Poi fu il turno degli step evolutivi, ma la versione delle origini è entrata nel cuore della gente più delle altre. Questa piccola berlina a due volumi giunse sul mercato per prendere il posto della vecchia 850. Lo fece con cambiamenti radicali, già perfettamente anticipati dalle architetture stilistiche, firmate da Pio Manzù e Rodolfo Bonetto.
Sulla Fiat 127 il motore e la trazione sono anteriori, a differenza che sull’altra. Molto più razionale lo sfruttamento dei volumi, che garantisce un’abitabilità notevole rispetto allo spazio fisico occupato dalla vettura. Sotto il cofano pulsa un 4 cilindri in linea da 903 centimetri cubi di cilindrata, che eroga 47 cavalli di potenza a 6200 giri al minuto.
Fra i punti di forza di questa unità propulsiva, la grande robustezza e la preziosa affidabilità. Molto accessibili i costi di gestione e manutenzione, cose di primaria importanza su un modello del genere. Ovviamente il quadro prestazionale non è di taglio racing. Qui, per coprire il chilometro con partenza da fermo, ci vogliono 35,2 secondi. La velocità massima non supera i 140 km/h. Per la sua missione, in ogni caso, sono cifre più che congrue. L’azione frenante fa capo a un impianto misto, con dischi anteriori e tamburi posteriori.
Il mix offerto permise alla Fiat 127 di vincere il premio Auto dell’Anno nel 1972: una certificazione delle sue doti e della capacità di soddisfare al meglio i bisogni pratici degli utenti. Come dicevamo, l’abitacolo riserva buoni volumi abitabili ai quattro passeggeri, anche se le dimensioni esterne sono contenute. Sfiziose alcune scelte d’allestimento.
Queste le misure del modello: 3.590 millimetri di lunghezza, 1.520 millimetri di larghezza, 1.390 millimetri di altezza. La capienza del bagagliaio è di 365 decimetri cubi. Buono il comportamento stradale, sicuro e prevedibile. Sono le doti che servono su un’auto di tutti i giorni. La Fiat 127 non tradiva ed era una compagna di viaggio molto affidabile.