La Fiat Duna non è mai entrata nel cuore della gente, almeno in Europa. Questa berlina a 3 volumi del segmento B fu sviluppata, inizialmente, per il mercato del Sudamerica, dove raccolse un buon successo dal 1985 al 2000. Il suo nome commerciale, in quel bacino di sbocco, era Prêmio.
Le linee del modello, disegnate da Giorgetto Giugiaro, ebbero una certa presa sul pubblico brasiliano, ma quando i vertici Fiat decisero di iniziare le vendite pure nel Vecchio Continente, l’accoglienza fu meno calda. La sua presenza sul listino europeo si protrasse dal 1987 al 1991. Andò avanti fino al 1997 per la versione Weekend, declinazione station wagon introdotta in tempi successivi rispetto al debutto del berlina. Base di sviluppo del modello fu la riuscitissima Fiat Uno, da cui derivava.
La Fiat Duna non era bella, ma risultava pratica ed era molto riuscita sul piano funzionale, garantendo ampio spazio interno e un pratico bagagliaio da 503 litri di capienza, in un quadro dimensionale compatto. Dalla sua anche una buona robustezza e costi di manutenzione e di gestione particolarmente ridotti. Elementi, però, che non bastarono a farla entrare nelle simpatie del pubblico europeo. Alle nostre latitudini, anzi, è stata spesso derisa, per il suo stile sbilenco.
Giugiaro fu condizionato da troppi vincoli e dalla destinazione sudamericana del modello. Ciò incise sulle scelte stilistiche, che non fecero emergere il suo straordinario talento. Da evidenziare la buona aerodinamica del modello, con un Cx di 0,34: un dato non proprio comune nel suo periodo storico. Nella versione europea, la Fiat Duna aveva degli adattamenti, specifici per quel bacino di sbocco. L’allestimento era scarno.
Due le versioni a benzina disponibili: la 60, spinta da un motore da 1116 centimetri cubi di cilindrata, con 58 cavalli all’attivo; la 70, spinta da un motore da 1301 centimetri cubi, con 67 cavalli al servizio del pedale del gas. A queste si aggiunse una versione a gasolio, la DS Diesel, da 1697 centimetri cubi, che sviluppava 60 cavalli di potenza. Tutte avevano il cambio a 5 marce di serie.
La più briosa della gamma era la 70, che accelerava da 0 a 100 km/h in 13,2 secondi e raggiungeva una velocità massima di 160 km/h. A inizio 1989 la Fiat Duna fu sottoposta a un leggero restyling, che rinfrescò un po’ le linee, sia della berlina che della familiare. Gli interventi non furono sufficienti a regalare felici stimoli alle corde emotive della gente.