Fiat Regata, l’auto democratica

Fiat Regata

Fiat Regata, un nome che evoca mille ricordi e mille avventure dell’Italia a cavallo fra gli anni ’80 e gli anni ’90. Un paese che cambiava mese dopo mese sempre alla ricerca di qualcosa che forse ancora non ha trovato e che forse non troverà mai.

Con la regata tutti potevano essere proprietari di un’auto dalle buone prestazioni e dalla linea elegante, spigolosa come l’epoca consigliava e abbastanza tecnologica per essere al passo con i tempi di allora. Non eccelleva in niente ma al tempo stesso poteva accontentare tutti.

Fiat Regata

Quest’anno la Regata, chiamata così per celebrare le prestazioni della barca a vela “Azzurra”, finanziata da Gianni Agnelli, nell’America’s Cup 1983, compie 40 anni. Un’auto familiare, una berlina di medie dimensioni che prendeva spunto e pezzi dalla precedente Fiat Ritmo. È stata una di quelle auto che venivano comprate non per un gusto o una caratteristica particolare, quella c’era e quella compravi. 

La Fiat Regata è stata lo specchio dell’Italia di quegli anni

Potremmo sintetizzare così, come l’Italia in quegli anni…un eterno può ma non si applica, può ma è come se non volesse. Una via di mezzo che lascia tutti un po’ così. La regata racchiude in pieno tutte queste caratteristiche. Un’auto normale nel mezzo degli stranissimi e irripetibili anni ’80. La sua linea forse era troppo normale, troppo poco carattere per farla amare ma troppo comoda per farla odiare. Un’auto che quasi tutti gli italiani hanno avuto vicino, ma che pochi ricordano. Forse un’auto nata già vecchia e che non ha retto alla velocità incredibile del progresso tecnologico di quegli anni.

A distanza di anni, si ricordano soprattutto gli sforzi fatti da Fiat per far consumare meno il suo motore con diversi accorgimenti sia di pesi che tecnologici.

Fiat Regata

È proprio per la tecnologia che quest’auto recentemente viene ricordata. Nella versione ES (Energy Saving) era presente un sistema di spegnimento automatico del motore quando la vettura era ferma, senza marcia inserita e con il pedale della frizione sollevato. Il vero capostipite dei sistemi start e stop moderni. Si poteva prendere con circa 13’000’000 di lire e si atteggiava anche da auto di fascia alta, purtroppo però i materiali erano di qualità inferiore a quelli della concorrenza. 

 

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