Fiat Ritmo seconda serie: un’auto concreta e con versioni sprint

Fiat Ritmo 130
Screen shot da video Sfanalare

La Fiat Ritmo seconda serie fece il suo debutto in società nel 1982, dando nuova linfa al modello lanciato nel 1978. Diversa la veste estetica, frutto di un profondo restyling, che diede un aspetto completamente nuovo al modello. Questa vettura, di segmento C, fu innovata anche nella scocca. Rispetto alla prima serie, il look esprimeva note più convenzionali, ma la qualità e gli aspetti funzionali erano meglio gestiti. Anche sul piano dell’eleganza si era un gradino sopra.

I cambiamenti non risparmiarono l’abitacolo, per dare coerenza al processo di rinnovamento, messo a segno con successo sul fronte progettuale. Si può parlare quasi di un nuovo modello. Anche la meccanica, infatti, fu sostanzialmente aggiornata.

Alcuni interventi furono eseguiti sulle unità propulsive da 1116 e 1301 centimetri cubi di cilindrata, divenuti più parchi nei consumi e più fluidi nel funzionamento, grazie alla coppia meglio distribuita. La prima delle due metteva sul piatto una potenza massima di 55 cavalli, la seconda 68 cavalli. Nessun cambiamento, invece, prese forma sul motore da 1.5 litri, con 85 cavalli al servizio del comando del gas. Minore la dotazione energetica del 1700 turbodiesel, fermo a 58 cavalli.

Fiat Ritmo 130
Screen shot da video Sfanalare

La trasmissione si giovava, su tutti gli allestimenti, di un cambio manuale a 5 marce. Punta di diamante della gamma era la Fiat Ritmo Abarth 130 TC da 2.0 litri, lanciata nel 1983. Qui l’estetica e il cuore erano più muscolari. Dal quattro cilindri in linea disposto sotto il cofano anteriore giungevano 130 cavalli di razza, offerti al piacere di chi stava al posto guida e degli eventuali passeggeri. Qui l’indole era sportiva. Notevoli le doti di accelerazione, per gli standard del tempo, con un passaggio da 0 a 100 km/h in 8 secondi netti. Ottima anche la punta velocistica, nell’ordine dei 190 km/h.

La bontà della sua costruzione la rese luminosa anche nei contesti agonistici, con le versioni opportunamente preparate. Ai giovani, e non solo, questa piccola bomba piaceva, e pure tanto. Del resto, quando il nome Abarth entra in gioco, ci si può aspettare solo l’eccellenza. Meno tosta, ma sempre incisiva anche la 105 TC, da 1.6 litri, con 105 cavalli.

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