La Ford Mustang è un’icona automobilistica, specie negli Stati Uniti, ma anche in Europa è un fenomeno di culto. Questa muscle car, prodotta a partire dal 1964, è entrata nel cuore di milioni di persone. All’affermazione della sua immagine ha concorso anche il mondo del cinema, che le ha regalato ulteriore notorietà. Il nome del modello deriva da una razza di cavalli selvaggi americani.
Qui le nostre attenzioni si concentrano sulla Ford Mustang Cobra II del 1978. Si tratta di una versione speciale, ispirata alle Shelby GT 350. Sul piano estetico, si notano delle scelte stilistiche più “selvagge”, che aggiungono note di carattere alla tela espressiva di partenza. Le strisce a contrasto conferiscono una matrice racing al modello, anche se la meccanica non è più esuberante di quella delle versioni “normali” della Mustang.
Da un certo punto di vista, questa era come una pecora travestita da lupo. Sembrava pronta ad aggredire la strada, ma non era così esuberante come il look lasciava presagire. Di grande impatto scenico risulta la scritta Cobra a caratteri cubitali incisa sulla portiera. Cuore pulsante del modello era, nella configurazione “standard”, un motore a 4 cilindri da 2.3 litri di cilindrata, ma le scelte più popolari furono il V6 da 2.8 litri e il V8 da 5.0 litri, che conferivano un temperamento più consono all’auto.
Qui le prestazioni si facevano più interessanti rispetto alla prima Ford Mustang Cobra II del 1976, ridicolizzata dalla stampa del tempo per essere un’aspirante Shelby senza un’anima adeguata. Chi voleva per forza cercare il pelo nell’uovo cercò altri aspetti sui quali sfogare le critiche. La scelta cadde sulle scelte grafiche, considerate troppo “rumorose”. In effetti, le strisce e le scritte incise sulla carrozzeria erano molto appariscenti, ma in fondo il modello non cercava l’understatement. Dal mio punto di vista, queste illustrazioni si sposano con la sua vocazione, ma è un parere del tutto personale. Voi che ne pensate?
Fonte | Mustangspecs