I ministri Salvini e Piantedosi tengono cara la lobby italiana dei tassisti, da diversi anni al centro di un complicato gioco di equilibri e “gentilezze”. Il Decreto Interministeriale 226, firmato dai Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e degli Interni, adesso, annuncia importanti modifiche per il settore degli NCC, il noleggio con conducente.
Tra le principali novità, vi è l’introduzione di una piattaforma elettronica e l’obbligo di una pausa di 20 minuti tra un servizio e l’altro. Tale “stop” forzato per i noleggi di auto con conducente (gli Uber e le aziende simili alla multinazionale) sarebbe una misura pensata per contrastare il fenomeno dell’abusivismo e proteggere i taxi dalla concorrenza sleale. Concorrenza del noleggio con conducente che si basa su prezzi senz’altro più vantaggiosi. Mentre in quasi tutti i Paesi europei il libero mercato di questo tipo di servizi ha spopolato da anni, e continua a farlo, in Italia si prova a contenere il fenomeno.
Il provvedimento, che entrerà in vigore tra due mesi, sostanzialmente all’anno nuovo, ha suscitato reazioni contrastanti, con Uber e le associazioni di categoria che esprimono il loro disappunto. La norma, come anticipato, stabilisce che, prima di avviare un nuovo servizio, gli NCC devono rispettare una pausa di 20 minuti tra una corsa e l’altra. Un’attesa che dovrebbe “riequilibrare” lo svantaggio strutturale dei taxi.
Questo tempo, secondo alcuni operatori del settore, andrebbe solo a peggiorare l’esperienza del cliente, aumentando notevolmente i tempi di attesa per i passeggeri. Se infatti in Europa il tempo medio di attesa per una corsa a noleggio Uber si aggira attorno ai 5 minuti, in Italia, con questa nuova normativa, potrebbe dunque arrivare a 20 minuti.
Uber considera questa misura “allunga-code” capace solo di rendere i servizi meno reattivi, penalizzando coloro che necessitano di corse urgenti. I servizi di noleggio con conducente saranno così obbligati a fermarsi per una pausa obbligatoria, i taxi continueranno ad essere più competitivi, in quanto non dovranno rispettare la limitazione.
Il decreto include anche l’obbligo di registrare sul foglio di servizio una serie di informazioni dettagliate, come i dati del conducente, quelli del cliente, l’orario di inizio e fine del servizio, nonché il luogo di partenza e arrivo e la targa del veicolo. Le modifiche sarebbero mirate a migliorare il controllo del settore per schiacciare fuori dal settore l’abusivismo. I problemi di competitività nel settore dei trasporti, però, appaiono evidenti.