Ci siamo: appena in carica, il presidente eletto potrebbe introdurre dazi auto. Tali da danneggiare parecchio le Case europee. Solo nel 2023, l’Ue ha registrato un surplus commerciale con gli Usa di circa 32,5 miliardi di euro, ricorda l’Unrae (costruttori esteri). I cinque principali mercati dell’auto europea hanno esportato oltre 800.000 vetture, per un valore di oltre 40 miliardi di euro. Infine, i primi cinque Paesi importatori hanno acquistato macchine americane per un valore di 8 miliardi.
La possibile eventuale ritorsione di Bruxelles fa sorridere
Poniamo che l’Ue faccia con gli Usa quanto la Cina fa con l’Ue: ritorsione. Immaginiamo che Bruxelles imponga tariffe simmetriche a quelle di Trump. Il danno per l’industria europea sarebbe notevole. Noi siamo un pugile peso piuma che dà un discreto cazzotto a Washington. Ma la Casa Bianca è Mike Tyson dei bei tempi che ci spacca con un montante.
Multe Ue alle Case: seconda legnata
Non solo. Siamo alla vigilia dell’entrata in vigore dei nuovi stringenti obiettivi europei di riduzione delle emissioni di CO2 per auto e veicoli commerciali a partire dal 2025. Si deve rispettare l’obiettivo europeo di 93,6 g/km per le vetture. Fra l’altro, spiega l’Unrae, l’Italia ha una media di emissioni pari a 119,4 g/km nei primi 10 mesi del 2024: male. I costruttori Ue rischiano sanzioni per quasi 16 miliardi di euro già a partire dal prossimo anno. Pertanto, siamo nella morsa: i dazi Usa di Trump più le batoste Ue.
A nostro giudizio, la situazione peggiorerà. VW che può chiudere minimo tre stabilimenti e licenziare minimo 30 mila persone è la punta dell’iceberg. Qui il suicidio Ue con l’auto elettrica è destinato a fare davvero male, con conseguenze sociali: tensioni fra lavoratori e istituzioni.