Lunedì il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck discuterà dei problemi del settore auto con alcuni dirigenti delle aziende locali. Vuole aiutare le teutoniche BMW, Mercedes e VW, in difficoltà specie perché le elettriche cinesi sono troppo forti e desiderate. Il titolare del dicastero si sente in obbligo di fare qualcosa.
E se si dimettesse?
A dire il vero, la coalizione sinistroide cui appartiene Habeck ha creato un sacco di danni in Germania e in Ue: il Green Deal con l’auto elettrica è una voragine che risucchia tutto e tutti, con disoccupazione e tensioni sociali, più Berlino in recessione. Coi Verdi, ecco gli alti costi dell’energia, le centrali nucleari spente, molte centrali a carbone ko proprio in una nazione con una delle più grandi riserve di carbone al mondo. Il gas hanno deciso di importarlo dagli Usa svenandosi. E via di Carbon Tax introdotto su derivati del petrolio.
Auto elettrica che disgrazia
I Verdi tedeschi hanno voluto imporre ai cittadini europei l’acquisto delle auto elettriche. Ma i consumatori detestano queste macchine costosissime e scomodissime, che ora vanno a picco.
Infrastrutture scarse o perlomeno non adeguate, niente materie prime, industrializzazione delle batterie assente. E quand’anche l’Ue le facesse, non saprebbe smaltirle: uno sgarro a madre Terra, con inquinamento stellare. Un suicidio con consegna a mani legate alla Cina, regina dell’auto elettrica. Pechino ora vola sopra le fabbriche tedesche e non vede l’ora di comprarle per pochi euro. Pertanto, Habeck di che obbligo parla esattamente?