Durissimo attacco all’ipocrisia dell’Occidente da parte dell’Azerbaigian: “Se l’Ovest ci definisce un ‘petrostato’, adotta doppi standard. Motivo: gli Stati Uniti sono il primo produttore di gas e petrolio (prezioso per le auto), mentre è l’Unione europea che ha chiesto il gas azero nel 2022 per liberarsi dal gas russo”. Doppia scudisciata del presidente azero (nonché presidente di turno della Cop29) Ilham Aliyev, durante la cerimonia inaugurale della conferenza Onu sul clima.
Stavolta nessun colpo di sonno
A prescindere da quanto sia aderente alla realtà il discorso di Aliyev, va detto che per la prima volta un esponente – durante queste cerimonie noiosissime – non ha fatto dormire. In genere, si contano tanti sogni irrealizzabili: la vita perfetta irraggiungibile, il Paradiso in Terra, l’utopia del mondo verde.
Nella prima newsletter da Baku, il think tank ambientalista Ecco ricordava come gas e petrolio Il “petrostato” valessero il 35% del Pil del “petrostato” azero. Evidenziava come l’Italia abbia allacciato con l’Azerbaigian una “relazione fossile”, visto che il Paese esporta verso di noi il 57% del petrolio e il 20% del gas che produce, a coprire rispettivamente il 15% e il 16% delle importazioni italiane.
“Capisco che questo argomento non sia molto popolare in una conferenza sul cambiamento climatico ma se non ne parlassi il mio discorso non sarebbe completo”. Il presidente azero ha quindi ricordato come l’Azerbaigian sia stato il primo Paese al mondo a estrarre il petrolio dal sottosuolo nel 1846 e come, nel 1800, fosse il primo produttore al mondo di greggio. Oggi, ha aggiunto, l’Azerbaigian produce lo 0,7% del petrolio e lo 0,9% di gas a livello globale. C’è un altro Paese che è il numero uno nella produzione di gas e petrolio al mondo, e sforna 30 volte più petrolio. “È meglio che guardino a se stessi oppure ai loro vicini, che producono dieci volte più petrolio”.
Accuse ingiuste
“Accusarci di possedere petrolio è come accusarci di avere più di 250 giorni di Sole qui a Baku. I Paesi devono essere giudicati secondo altri criteri”, come il tasso di disoccupazione, il livello di povertà, l’agenda per la transizione o il debito pubblico. “Le risorse naturali sono un dono di Dio. L’ho detto mesi fa e ora lo ripeto per i media internazionali che vogliono attaccarmi: ogni risorsa naturale, che sia petrolio, gas, vento, sole, oro, argento o rame, è un dono di Dio; i Paesi non devono essere accusati perché le possiedono o perché portano queste risorse sul mercato, perché il mercato e le persone ne hanno bisogno Come presidente della Cop, difenderò con forza la transizione green, ma dobbiamo essere realisti”.
Gas: tutti da loro
Otto dei dieci Paesi che hanno accesso al gas azero, ha detto il leader azero, sono nell’Ue. “La Commissione europea ci ha chiesto anche di raddoppiare la fornitura di gas entro il 2027. E questo c’è nella dichiarazione firmata da me e dalla presidente della Commissione due anni fa a Baku. Sfortunatamente, i doppi standard, l’abitudine di dare lezioni agli altri Paesi e l’ipocrisia politica sono diventati una sorta di modus operandi nei Paesi occidentali di alcuni politici, di Ong controllate dagli Stati e di media che producono fake news”.