La Artura inaugura la seconda generazione di McLaren

È da poco più di un decennio che McLaren fa parte del parco delle auto da strada. Dal 2011, infatti, il leggendario marchio proveniente direttamente dal mondo della Formula 1 ha lanciato diversi modelli che hanno sconvolto il pianeta delle supercar. L’Artura è l’ultima creazione di McLaren ed è nuova come mai prima d’ora. E questo ibrido plug-in è solamente la seconda vettura di serie della McLaren.

Marc Urbano

Fibra di carbonio ovunque, tutta prodotta direttamente da McLaren nello stabilimento di Sheffield, in Inghilterra. Il motore è un V6 biturbo da 3,0 litri che sviluppa 577 CV, mentre tutte le McLaren precedenti (tranne la F1) utilizzavano un V8 da 3,8 o 4,0 litri. Il nuovo V6 è più leggero di circa 50 kg ed è piuttosto piccolo. L’Artura è dotata di un cambio a doppia frizione a otto marce che include la prima applicazione per McLaren di un differenziale a slittamento limitato a controllo elettronico. 

Considerando che la McLaren è forse il produttore di supercar più piccolo e meno supportato, il marchio ha fatto i salti mortali per l’architettura elettrica di questa ibrida plug-in. 

E dopo tanta attesa, il risultato non ha deluso. L’Artura è pura velocità, l’aggiunta di un motore e di una batteria agli ioni di litio da 7,4 kWh non ha rovinato le sensazioni McLaren dei precedenti modelli, come dichiarato dalla casa automobilistica. L’auto arriva a 100 km/h in 5,5 secondi allontanandosi, però, dalle velocissime americane. 

YouTube video

Basandosi sui test fatti con l’Artura in modalità EV sappiamo che l’autonomia è di circa 20 km, guidando per lo più in autostrada. Ma per mantenere una buona velocità su pendii ripidi sarebbe necessario riattivare il V6. Per quanto riguarda la possibilità di cambiare le varie modalità di propulsione (elettrica, comfort, sport, pista), gli interruttori sono davvero comodi per la posizione a portata di mano. Il volante della McLaren, però, a differenza di Ferrari, non è imbottito di pulsanti e resta privo di interruttori, manopole o levette. Basta il clacson.

L’Artura non utilizza la frenata rigenerativa e il servofreno è del tipo a vuoto. Lo spazio di frenata è buono ma non eccezionale. È comunque possibile “chiedere” all’auto di ricaricarsi più velocemente e le modalità “Sport” e “Track” mantengono sempre la batteria sufficientemente carica per offrire le massime prestazioni. 

Marc Urbano

L’unica cosa che lascia alcuni dubbi è questo nuovo V6. Di sicuro, anche a più di 8mila giri, non può emettere gli stessi suoni di un V8 come per i precedenti modelli. Inoltre, l’Artura ha un sistema di scarico silenzioso. Si tratta di un sistema di ventole che sposta l’aria sui turbo lasciando alle spalle delle ondate di calore distorcono l’aria guardando dietro.

NotizieAuto.it fa parte del nuovo servizio Google News, selezionaci tra i preferiti cliccando in alto la stellinaClicca Qui!