Vecchio Continente preda preferita della Cina (vedi Geely con Volvo), che qui fa shopping in allegria con la sua carta di credito: uno dei principali fornitori di cavi e sistemi di cablaggio per le auto, la Leoni, passa a un’azienda di Shenzhen. Ossia la Luxshare, società specializzata nella produzione di cavi per computer e di altre componenti per dispositivi informatici ed elettronici.
Leoni in difficoltà
Se il capo vende, è perché l’azienda nuota in cattive acque. Nel 2022, l’azienda aveva tentato di cedere la divisione cavi per ridurre i debiti. Aggravati da Covid e guerra in Ucraina. Quindi, la ristrutturazione pre-insolvenza col passaggio del 100% del capitale a Pierer Mobility. Che a sua volta non nuota nell’oro.
Occhio alla disoccupazione
C’è la firma dell’imprenditore austriaco Stefan Pierer (nel settore moto, proprietario di KTM, Husqvarna e MV Agusta) sull’accordo di partnership con la Luxshare. Che tira fuori in scioltezza 320 milioni di euro. Ci sarebbe da attendere il via libera delle autorità antitrust: se non arriva, si potrebbe creare altra disoccupazione. I cinesi si pappano il 50,1% del capitale dell’azienda tedesca. Tramite la controllata Time Interconnect Singapore, rileveranno il 100% della divisione Automotive Cable Solutions. Così, mentre Bruxelles pensa alle auto elettriche, l’automotive Ue viene ingoiato dalla Cina.