Nei prossimi anni le auto elettriche, tipo la Nissan Leaf, prenderanno definitivamente il largo. In certi Paesi – Italia compresa, penalizzata da un’arretratezza a livello di infrastrutture – quel giorno appare tuttora piuttosto lontano. Eppure, prima o poi arriverà, c’è da metterci la mano sul fuoco. La deroga degli e-Fuel mostra una via alternativa da percorrere; tuttavia, la prevalenza delle vetture sarà a batteria.
Nissan Leaf: l’improbabile ibrido con in cuore Kawasaki
Il governo Meloni spera in uno strappo alla regola della Commissione Europea per i carburanti sintetici. Le probabilità che ciò accada sono ridotte al lumicino, anche perché le istituzioni comunitarie hanno già raggiunto un accordo con la Germania. Nel 2035 gli ICE avranno lo stop definitivo.
A partire da allora le Case non avranno più la possibilità di immetterli in commercio. Ben prima di allora, comunque, la prevalenza dei gruppi li toglierà dalla circolazione. Ad esempio, con il piano Dare Forward 2030, Stellantis ha comunicato lo scorso anno di voler vendere il 100 per cento della gamma in forma bev nel Vecchio Continente, entro la fine del decennio.
Dello stesso avviso appaiono le altre potenze delle quattro ruote, quale, ad esempio, Volkswagen, altrettanto indaffarata sul tema. I motori a combustione interna potranno, però, continuare a vivere con i progetti dei semplici appassionati, dotati delle competenze necessarie per dare forma a progetti ambiziosi. Quello realizzato da Derek Young, un uomo statunitense di San Francisco (California), ha sconvolto gli utenti.
Sentendo la mancanza del classico rombo del motore a combustione interna, ha avuto l’idea di implementarlo su una Nissan Leaf. La scelta è ricaduta sulla vettura per un paio di ragioni: l’economicità e la libertà di manovra nella zona posteriore. Con il telaietto della Lexus IS30, Young ha montato nella zona del bagagliaio il quattro cilindri da 998 cc della Kawasaki ZX-10R. Ne ha ricavato un bolide, capace di arrivare ai 13.000 giri al minuto e di emanare un rombo da brividi.