Celebrare un’automobile in modo dinamico, specie se si tratta di una sportiva purosangue come la Lamborghini Huracán, è il modo migliore per rendere omaggio al suo spirito. Ecco perché la casa del “toro”, per onorare il successo commerciale del modello e il fascino del suo V10, ha organizzato un tour speciale attraverso l’Appennino Tosco Emiliano, regalando ai protagonisti un viaggio speciale che ha toccato pure Bologna e Forte dei Marmi. Il tutto all’insegna dell’autentica italianità.
Per questa avventura di passione sono state utilizzate diverse versioni della gamma: EVO Spyder (640 CV – 4WD), Sterrato (610 CV – 4WD), Tecnica e STO (640 CV – 2WD), tutte allestite con livree personalizzate.
Come abbiamo riferito in altre circostanze, la Lamborghini Huracán si avvia a lasciare spazio alla sua erede, spinta (secondo le indiscrezioni) da un motore V8 ibrido. In attesa del debutto del nuovo modello è doveroso celebrarne la magia della supercar attuale, insieme a quella del suo cuore, destinato a lasciare spazio ad un’unità meno frazionata. Fra le diverse iniziative messe in campo, la casa di Sant’Agata Bolognese ha inserito anche il giro stradale di cui vi abbiamo parlato.
Ricordiamo che nei suoi 10 anni di vita, sono stati venduti più di 25.000 esemplari del modello. Un risultato destinato a incrementarsi con la produzione 2024, già completamente allocata. Penso che si tratti di numeri in linea con le aspettative o addirittura migliori. Dopo di lei giungerà una supercar ibrida, di cui vi abbiamo già parlato in un precedente post, che vi invitiamo a leggere per conoscere le caratteristiche generali della prossima opera del “toro”.
Il tour in omaggio alla Lamborghini Huracán e al suo V10 ha portato gli ospiti ad assaporarne il fascino in una cornice ambientale deliziosa, congrua allo splendore del mezzo. L’esperienza ha preso le mosse quando i protagonisti, a bordo delle vetture, hanno raggiunto Palazzo di Varignana per poi concedersi una cena sul Treno Reale, nella stessa carrozza inviata da Re Umberto II di Savoia alla futura sposa Maria Josè del Belgio, sulla quale quest’ultima lo raggiunse a Torino, per poi attraversare insieme l’ltalia durante il viaggio di nozze. La chiusura del viaggio del “toro”, ovviamente, è avvenuta a Sant’Agata Bolognese. Noblesse oblige.
