Il 14 marzo esce nelle sale italiane il film “Race for Glory – Audi vs Lancia“, dopo le prime proiezioni già effettuate negli Stati Uniti, in Canada e in Francia. L’opera cinematografica racconta il duello nei rally fra i due marchi europei, con particolare riferimento alla stagione sportiva 1983, che si chiuse col successo iridato, fra i costruttori, della casa italiana, con la Lancia Rally 037. Quell’impresa fu resa possibile da un’auto straordinaria e dall’eccellente Squadra Corse, capitanata da Cesare Fiorio.
Distribuita da Medusa Film, la pellicola di cui ci stiamo occupando racconta la storia del team Lancia che, con Walter Röhrl e Markku Alén, mise a frutto importanti risultati, tradotti nel successo mondiale fra le marche nel 1983. Fu l’ultima vittoria di un’auto a trazione posteriore in quella disciplina. Il titolo piloti andò ad Hannu Mikkola, su un’Audi Quattro.
Ecco le parole del CEO Luca Napolitano, riferite alla recente opera della settima arte: “È con grande orgoglio che, grazie a questo film, celebriamo il successo della Lancia Rally 037, nel quadro di una delle più grandi sfide dello sport. L’impresa segnò l’inizio di un periodo d’oro per il nostro marchio che, ancora oggi, detiene il maggior numero di vittorie nel mondo dei rally”.
Protagonisti della pellicola sono Riccardo Scamarcio, Volker Bruch e Daniel Brühl. Nel cast anche Katie Clarkson-Hill, Esther Garrel, Giorgio Montanini, Gianmaria Martini, Haley Bennett. “Race for Glory – Audi vs Lancia” è un film di Stefano Mordini, scritto da Filippo Bologna, Stefano Mordini, Riccardo Scamarcio.
Grande protagonista delle riprese è la Lancia Rally 037. Questa iconica vettura nacque a partire dalla Beta Montecarlo, radicalmente trasformata per partecipare al Campionato del Mondo Rally. I tecnici della casa torinese avevano un obiettivo molto ambizioso: mettere in riga le concorrenti a trazione integrale, con un bolide la cui energia si scaricava sulle sole ruote posteriori. Un’impresa che sembrava ai limiti dell’impossibile, ma fu messa a segno.
La belva italiana di Gruppo B aveva un telaio a struttura mista: monoscocca e tubolare. Qui trovava supporto la carrozzeria in poliestere, con rinforzi in vetroresina. Il vigore energetico giungeva da un motore a quattro cilindri con 16 valvole, da 2 litri di cilindrata, rinvigorito da un compressore a lobi denominato “Volumex”. La potenza massima fu inizialmente di 260 cavalli, ma nel processo evolutivo del modello si spinse fino a quota 350 cavalli, con lo step del 1985. Il tutto su un peso inferiore ai 960 chilogrammi.
La performance sportiva più luminosa fu il titolo mondiale costruttori regalato alla casa madre nella stagione agonistica 1983. Un risultato da incorniciare, se se considera che le strade asfaltate, dove la Lancia 037 si trovava più a suo agio delle vetture a trazione integrale, erano soltanto un quota degli scenari sportivi.
