Lancia Rally 037 Stradale: quando il marchio osava

Lancia Rally 037 Stradale
Foto FCA Heritage

La Lancia Rally 037 Stradale è una delle vetture più iconiche e, se vogliamo, eccentriche della storia della casa automobilistica torinese. A farla entrare nell’immaginario collettivo ci hanno pensato gli impegni agonistici della versione racing, ma pure il modello in “abito da sera” ha il suo fascino, anche se all’inizio faticò ad entrare nel cuore della gente. Negli ultimi anni le sue quotazioni sono cresciute in modo marcato, a riprova del forte interesse nei suoi confronti. La rarità del modello è un valore aggiunto, che concorre a far lievitare il valore.

Questa coupé prese forma dal 1982 al 1983. Oggi è quindi più che quarantenne. In totale fu costruita in 262 esemplari. Una cifra superiore alle 200 unità richieste per l’omologazione in Gruppo B della versione da gara. La Lancia Rally 037 era un’auto agile e incisiva. A favorire la sua maneggevolezza concorreva il quadro dimensionale compatto. Ecco le sue misure: 3890 millimetri di lunghezza, 1850 millimetri di larghezza, 1240 millimetri di altezza, 2445 millimetri di passo. Il peso in ordine di marcia era di 1170 chilogrammi.

Questo agevolava il compito del motore longitudinale a 4 quattro cilindri in linea da 1995 centimetri cubi di cilindrata che, grazie al compressore volumetrico Volumex e alle 16 valvole, sviluppava una potenza massima di 205 cavalli a 7000 giri al minuto e una coppia massima di 23 kgm a 5000 giri al minuto. Numeri distanti da quelli della versione da gara, ma più che buoni per una vettura stradale, specie se rapportati alla cubatura. Le prestazioni rettilinee non erano da brivido, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 7 secondi e una punta velocistica di oltre 220 km/h, ma l’handling era di riferimento in quel periodo storico, almeno nel suo segmento di mercato.

La costruzione della Lancia Rally 037 avvenne nello stabilimento di Borgo San Paolo a Torino. Il progetto, gestito dall’ingegnere Sergio Limone, trovò la collaborazione di Dallara e Abarth. Nomi grossi, che confermano il tenore del prodotto. Per il vernissage in pubblico fu scelto il Salone dell’Auto di Tornino del 1982. Noblesse oblige.

Come base di partenza fu scelta la Lancia Beta Montecarlo Turbo di Gruppo 5, da cui mutava il telaio. Nella versione da gara, la Lancia Rally 037 raccolse numerosi successi, compreso il titolo mondiale costruttori del 1983, messo in cassa grazie alle imprese di Walter Röhrl e Markku Alén. Il trofeo piloti, però, andò ad Hannu Mikkola, sull’Audi Quattro.

Poi iniziò la saga dei mostri a quattro ruote motrici che, tuttavia, agli albori della loro presenza in Gruppo B, la Lancia Rally 037 seppe tenere a bada, facendo valere spesso la sua legge. Dopo di lei giunse la Delta S4, ma era una cosa completamente diversa, non solo per le 4 ruote motrici. Esteticamente la 037, a mio avviso, era più bella, per il fascino delle linee della sua carrozzeria, plasmata in poliestere rinforzato con fibra di vetro.

Foto | FCA Heritage

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