La Lancia Appia fece il suo debutto in società al Salone dell’Auto di Torino, nell’aprile del 1953. Questa vettura fu un’icona dei tempi passati ed ha scritto pagine importanti nella storia del marchio. Positivi i numeri di mercato, con oltre 100 mila esemplari venduti: mai, prima, la casa fondata da Vincenzo Lancia aveva raggiunto un traguardo del genere. I clienti apprezzavano molto le sue qualità.
Fulcro della gamma e principale versione della serie era la berlina, nata per sostituire la vecchia Ardea. Il suo stile affascinante era ispirato alla sorella maggiore Aurelia. L’energia dinamica giungeva da un motore a quattro cilindri linea da 1.1 litri di cilindrata, in grado di sviluppare una potenza massima di 38 cavalli, per una punta velocistica di 120 km/h. Pare evidente che la Lancia Appia non mirasse agli amanti delle performance, avendo per target le famiglie in cerca di comfort.
Uno dei meriti del modello era quello di mettere al servizio dei comuni mortali un’auto dallo status prestigioso, che profumava di classe. Alla berlina si affiancarono presto altre varianti. La gamma si arricchì di coupé, spider, familiare, autocarro, furgone e persino di una versione ambulanza.
Il nome scelto per battezzare il modello è un omaggio a una storica strada romana, conosciuta in tutto il mondo. La Lancia Appia ha lasciato un’impronta duratura nella storia dell’auto. Alla fine del 1956, fu introdotta la seconda serie, caratterizzata da un design più accattivante e da finiture più raffinate. La casa torinese mise anche tredici pianali al servizio di rinomati carrozzieri italiani – come Pininfarina, Zagato, Vignale e compagnia bella – per dare sfogo alla loro creatività. Ne derivarono delle splendide interpretazioni.
Nel 1959, la Lancia Appia terza serie fece il suo debutto al Salone di Ginevra con un frontale rivisitato, segnando l’inizio della fine per questo modello. Ma anche con la sua uscita di scena, la leggenda del marchio continuò, grazie all’arrivo della Fulvia.
La Lancia Appia, con la sua eleganza senza tempo e la capacità di affascinare il pubblico, rimarrà sempre nel cuore degli amanti delle auto classiche. È un simbolo del prestigio italiano: una vettura che ha saputo incantare e trascinare con sé una miriade di emozioni attraverso il tempo.