La crisi come opportunità. Mentre l’Europa affoga fra le sue auto elettriche costose come il demonio, che nessuno si fila, ecco all’orizzonte stagliarsi il marchio cinese Leapmotor: l’ennesimo brand Stellantis. Se il full electric viene rifiutato, è perché il prezzo risulta esorbitante. La soluzione è una Casa cinese. Ma ci sono i dazi Ue che alzano il prezzo. Allora l’alternativa è una cinese che scavalchi i dazi e costruisca in Europa: Leapmotor.
Tavares non vuole nuove regole
Attenzione: il capo Stellantis, Carlos Tavares, è contro l’idea Acea costruttori auto di far slittare di due anni gli obiettivi sulle emissioni. Ricordiamo che il manager può giocarsi la carta Leapmotor. A fine luglio 2024, da Shanghai, in Cina, alla volta dei porti europei, è partito il primo lotto di veicoli elettrici Leapmotor International: le Suv C10 e le piccol T03. A giugno 2024, la Casa era la quarta startup cinese per vendite produttrice di veicoli elettrici (NEV) intelligenti. La C10 di Leapmotor è il primo prodotto di Leapmotor studiato per il mercato globale, in linea con gli standard internazionali di progettazione e sicurezza. La T03 di è una vettura compatta a cinque porte del segmento A, con spazio interno da segmento B: autonomia WLTP di 265 km. Prezzo di partenza sotto i 20.000 euro.
Dove si farà
Occhio alle parole di Tavares: “Partiamo dal presupposto che o siamo in grado di esportare tramite Leapmotor International o, se non possiamo esportare direttamente, possiamo usare gli stabilimenti produttivi di Stellantis nelle varie regioni”. Insomma, i siti italiani sarebbero l’ideale per ospitare le linee di produzione dei modelli Leapmotor. A beneficio dell’occupazione. Per la felicità del governo.