La Maserati Racing è una coupé della serie biturbo, prodotta dal 1990 al 1992. Questo modello prese forma in soli 230 esemplari. Raro incontrarne una per strada. Accade con tutte le auto in serie limitata e lei non fa eccezione. Presentata nel 1990, fu pensata dal marchio per il mercato italiano: un tributo di affetto verso gli appassionati della madrepatria.
Sotto il cofano anteriore della Maserati Racing trova accoglienza un V6 biturbo da 2.0 litri di cilindrata, in grado di esprimere una potenza massima di 283 cavalli a 6250 giri al minuto, con un picco di coppia di 374 Nm a 4.250 giri al minuto, su un peso a secco di 1240 chilogrammi. Cifre di riferimento nel suo periodo storico.
Questo cuore aveva un albero motore ridisegnato, delle bielle alleggerite e dei turbocompressori più robusti. La sua scuderia aggrediva l’asfalto con l’ausilio di un cambio manuale Getrag a 5 rapporti. Notevole il quadro prestazionale, con una vivacità dinamica sconosciuta alle rivali di pari cilindrata di quegli anni.
Ecco alcune cifre, per chiarire meglio il quadro: accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,9 secondi e da 0 a 1000 metri in 25,9 secondi. La punta velocistica si spinge a quota 256 km/h. Credo che per una vettura “duemila” riscontri del genere bastino e avanzino.
Scorrendo i lineamenti della carrozzeria si colgono alcuni richiami alla Shamal, ma è una connessione ridotta ai minimi termini. Troppo diversa la fisionomia e l’anima dei due modelli, che trovano un filo conduttore comune nel forte legame con il DNA del marchio.
Fra le caratteristiche della Maserati Racing vanno segnalate le sospensioni a controllo elettronico, sviluppate da Koni, capaci di adattarsi in modo immediato alle condizioni stradali e ai bisogni d’uso del conducente, che può regolarle su quattro posizioni. Nel 1992 giunse il congedo dal mercato. Due i colori in cui la coupé del “tridente” era offerta: rosso e nero. Queste le dimensioni: 4190 mm di lunghezza, 1712 mm di larghezza, 1305 mm di altezza, 2540 mm di passo.
