La nascita della McLaren MP4-12C ha aperto una nuova fase per il costruttore d’oltremanica. In un certo senso, fu la risposta alla Ferrari 458 Italia, per portare in strada i duelli della Formula 1. Gli uomini di Ron Dennis si misero al lavoro con grande determinazione, per forgiare un’auto sportiva coi fiocchi.
Sul fronte motoristico, la scelta cadde su un V8 biturbo da 3.8 litri di cilindrata, in grado di sviluppare 600 cavalli di potenza massima a 7500 giri al minuto, con una coppia di 600 Nm, offerta in modo costante dai 3000 ai 7000 giri al minuto. Il tutto su un peso in ordine di marcia di 1434 chilogrammi.
Brillante il quadro prestazionale, con uno scatto da 0 a 100 km/h in 3.3 secondi e da 0 a 200 km/h in 8.9 secondi. Un’accelerazione al vertice, come pure la velocità massima, nell’ordine dei 330 km/h. Per fermarsi da 100 km/h bastavano solo 30 metri.
I dati divennero ancora migliori, su tutti i fronti, con la versione restyling del 2013, potenziata a 625 cavalli. Questo riduceva il tempo di passaggio da 0 a 100 km/h a 3.1 secondi, spingendo la punta velocistica oltre la soglia dei 333 km/h.
La ricerca della leggerezza è stata una delle mire progettuali della McLaren MP4-12C. Per ottenere degli ottimi risultati, i tecnici della casa di Woking fecero ricorso a un uso sapiente di fibra di carbonio e alluminio. La cellula dell’abitacolo, costruita con materiali compositi,fermava l’ago della bilancia a quota 81 chilogrammi. La filosofia “adding Lightness” permeava ogni aspetto del veicolo. Una conferma giunge dalla posizione e inclinazione dei radiatori, che cerca di ridurre al minimo la lunghezza e il peso delle tubazioni.
Il cambio a 7 marce, a doppia frizione, sfoggia cambi di marcia che si susseguono con la rapidità di un battito di ciglia. L’assetto, guidato dal Proactive Chassis Control system, si adatta con intelligenza alle condizioni di guida, mentre il Launch Control proietta la macchina in avanti con la potenza di un fulmine. L’impianto frenante, in alluminio forgiato, aggiunge il suo tocco alla sinfonia della leggerezza.
L’arte dell’aerodinamica intelligente, generatrice di abbondante downforce, offre il suo tributo soprattutto alle velocità elevate. E le porte, come ali di gabbiano spiegate in volo, si aprono con un atto di esotica magia.
Ron Dennis, al momento della sua presentazione, si espresse in tal modo: “Questa vettura segna l’inizio di nuovo capitolo emozionante nella storia della McLaren, che mira ad essere il meglio dell’ingegneria e della fabbricazione ad alta tecnologia nel settore delle automobili sportive”.
