Modern classic che non saranno mai da collezione

Il collezionismo è molto difficile da comprendere e, ancor più, da anticipare. Nel corso degli ultimi 25 anni le campagne pubblicitarie di diversi modelli hanno tentato di spacciarli, fin dal momento del lancio, come “modern classic”. Peccato che non sempre alle premesse sono corrisposti dei fatti concreti.

Degli esemplari, promossi con dichiarazioni importanti, alla fine non si rivelati un buco nell’acqua, ma quasi. I motivi dei flop sono stati di vario tipo, mentre il fattore comune rimane lo stesso: l’indifferenza dei potenziali acquirenti. Dei nomi forse vi ricorderanno qualcosa, in altre circostanze, invece, avrete come l’idea di cadere dalle nuvole.

Soprattutto le nuove generazioni saranno, in gran parte, totalmente all’oscuro dell’esistenza di determinati veicoli. E lascia perlopiù perplessi constatare l’importanza di determinati brand.

Conosciuti in ogni angolo del Pianeta, hanno preso, a propria volta, alcuni abbagli durante la loro attività, costellata prevalentemente da punti alti, intervallati da qualche basso. Dalla tedesche Mercedes e BMW alla britannica Jaguar, fino all’americana Ford, nessuno ne passa indenne. Del resto, errare è umano e tanto più alte sono le aspettative create, più è facile steccare.

Modern classic mancate

Qualora abbiate una di queste proposte nel vostro garage e desideriate liberarvene, cercate di volare basso: in un’ipotetica asta difficilmente raggiungerà cifre vertiginose. La scarsa domanda impedirà di mettere a segno dei super affari, malgrado all’epoca del rilascio gli stessi Costruttori fecero proclami pesanti. La lista, aperta in ordine cronologico dalla Mazda MX-3 GS (in commercio dal 1992 al 1994), arriva all’Aston Martin Cygnet, ritirata nel 2013, dieci anni fa precisi precisi. Sotto allora con la lista delle “modern classic” mancate:

Mazda MX-3 GS (dal 1992 al 1994)