Monopattino da oltre 200 cavalli all’assalto del record di velocità

Monopattino Velocifero

Un monopattino da oltre 200 cavalli potrebbe sembrare un pesce d’aprile, ma siamo a fine giugno, quindi non è una boutade. L’insolito veicolo porta la firma dell’azienda Velocifero. Ovviamente non è stato pensato per circolare nei centri urbani, dove scatenerebbe il panico, mettendo a repentaglio la vita di tante persone. Il suo obiettivo è la conquista del World Record Challenge. L’impresa è in programma per la giornata di venerdì 30 giugno, all’Autodromo Nazionale di Monza.

Questo monopattino elettrico sviluppa una potenza massima di oltre 200 cavalli: avete letto bene, non è un refuso di stampa. Ovviamente il modello in esame è diverso, profondamente diverso, da quelli che siamo abituati a vedere in giro. Si tratta di un mezzo futuristico, di un prototipo frutto di un accurato studio di ingegneria, che vuole mettere alla prova il suo potenziale, per guadagnare il record della specie come velocità massima, scatto sul chilometro con partenza fermo, accelerazione da 0 a 100 km/h.

Ormai poche ore ci separano dal tentativo, che andrà in scena nel circuito brianzolo, noto nel mondo come tempio italiano della velocità. Prevista anche una diretta streaming, per le ore 11:00 del 30 giugno, su www.velocifero.eu, offerta alla visione di tutti. Pochi privilegiati potranno invece assistere di presenza all’impresa. Sarà uno spettacolo emozionante, anche se “attrezzi” del genere non suscitano, in genere, particolari pulsazioni cardiache.

A condurre il monopattino ci penserà Alessandro Tartarini, patron di Velocifero. Ecco le sue parole: “Il veicolo che abbiamo realizzato per il record vanta caratteristiche tecniche mai viste. Lo sviluppo di questo mezzo ha rappresentato per noi una sfida molto impegnativa: il risultato è davvero strabiliante”. Il monopattino elettrico ad alta potenza sviluppato dalla sua azienda promette di impressionare anche gli osservatori più scettici. Sul piano estetico, si nota un look completamente diverso dagli altri mezzi della stessa specie. Sembra quasi una moto da Gran Premio, pronta ad aggredire l’asfalto dei circuiti, ma la sua natura è diversa, anche se la voglia di ridurre in particelle elementari le molecole del manto bituminoso è la stessa.

Fonte | Velocifero

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