Pagani Zonda R: un laboratorio di emozioni e tecnologie

Pagani Zonda R

La Pagani Zonda R fu presentata al Vienna Auto Show, nel mese di gennaio del 2009, guadagnando il centro della scena. Questa vettura è un’altra dimostrazione di come Horacio Pagani sappia trasformare i sogni in splendide realtà. Il modello ha segnato la nuova frontiera tecnologica del piccolo costruttore argentino trapiantato in Italia. Anche se la sua destinazione è la pista, lo stile non le fa difetto.

L’articolazione dei volumi è quella delle versioni stradali della Zonda, caratterizzate dal muso corto e dalla coda longilinea, che si spinge ben oltre l’abitacolo. Cambiano però le dimensioni, con una carreggiata allargata di 50 mm e un lunghezza cresciuta di 394 mm. L’incremento della stazza si coglie a vista d’occhio, per il passo più ampio e il maggior sbalzo al retrotreno.

Pagani Zonda R

Sulla coda campeggia il grande alettone, necessario ad assicurare un congruo carico deportante a questo bolide, spinto con foga da 750 cavalli infuriati. Una potenza spaventosa, fornita dal 12 cilindri Mercedes, opportunamente dopato per la missione prestazionale. La coppia motrice del cuore tedesco (portato a 7.3 litri) è di 710 Nm, per un tono sempre esuberante.

Nessun dubbio sul fatto che il passaggio da 0 a 100 venga coperto in 3.2 secondi e che la velocità di punta sia prossima ai 400 km/h. Ovviamente una proposta di così alto profilo velocistico non poteva deludere sul piano tecnologico. Infatti le performance dinamiche sono l’esatto specchio dell’esemplare progettazione.

Le modifiche rispetto alla Zonda F sono più marcate di quanto l’aspetto lasci intendere. Basti dire che solo il 10% delle componenti è stato conservato, lasciando spazio ad un affinamento più o meno profondo su tutti gli altri fronti. Due telaietti ausiliari di supporto integrano la monoscocca in fibra di carbonio che, insieme alla carrozzeria modellata negli stessi ingredienti, porta il peso sotto la soglia dei 1.100 chilogrammi. I cerchi in magnesio riducono le masse non sospese, rendendo ancora più precisa la sua andatura.

Pagani Zonda R

La feritoia sul tetto della Pagani Zonda R alimenta il vorace propulsore con benefiche boccate d’aria, utili a soddisfare la sua sete. Il cambio trasversale a sei marce, di tipo sequenziale, asseconda al meglio i processi di guida. Le scelte estreme non risparmiano il serbatoio, che è di tipo aeronautico, con tappo per il rifornimento rapido. Un sofisticato sistema di telemetria consente il monitoraggio dei parametri di esercizio, proprio come sulle auto da corsa. Ma per lei non è nato alcun monomarca, anche se il suo temperamento ha fatto e continua a fare la gioia dei proprietari che la portano in pista.

Fra gli acquirenti ce ne fu uno che annunciò l’intenzione di collocarla nel salotto di casa, come una scultura. Un pezzo d’arredo importante, dal costo di 1.4 milioni di euro. Più numerosi quelli che hanno deciso di utilizzarla nel suo regno naturale, godendo della precisione chirurgica, della grinta da corsa e delle musicalità meccaniche da antologia di questa stupenda “belva”. Solo 10 esemplari hanno preso forma nel ciclo produttivo. Tutti personalizzati. Con questa bellissima creatura, Pagani ha scritto un nuovo capitolo nella sua antologia storica.​

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