La Peugeot 406 Coupé, prodotta tra il 1995 e il 2005, è l’interpretazione più riuscita della famiglia di auto con quel codice numerico. Questa vettura si è distinta per stile, grazie alle linee tracciate da Pininfarina. Il celebre carrozziere italiano ha creato un design di grande eleganza e armonia. In alcune prospettive, il modello sembra esprimere qualche vaga somiglianza con la Ferrari 456 GT. Ancora oggi conserva il suo aspetto scultoreo e ben proporzionato, resistendo al passare del tempo.
L’abitacolo offre spazi ben realizzati e un tocco di lusso. Grande attenzione è stata dedicata al comfort, un elemento centrale nelle proposte dei costruttori francesi. Anche le dinamiche di guida sono all’altezza della reputazione del marchio del “leone”.
Per quanto riguarda le motorizzazioni, la Peugeot 406 Coupé offriva inizialmente 2 alternative a benzina: un 2.0 16v da 132 cavalli e un più emozionante e sonoro 3.0 V6 24v da 190 cavalli. Nel 1999 fu introdotto un nuovo 2 litri da 136 cavalli, mentre il 3 litri vide crescere la potenza massima a 207 cavalli. Nel 2001 fecero il loro debutto un motore benzina da 2.2 litri con 158 cavalli e un turbodiesel da 2.2 litri e 136 cavalli.
Il peso a vuoto della vettura ballava dai 1345 chilogrammi della 2.0i 16v ai 1501 chilogrammi della 3.0i V6 24v. La versione più potente della gamma raggiungeva una velocità massima di 240 km/h, accelerando da 0 a 100 km/h in 7,8 secondi. Performance abbastanza toniche, apprezzate dalla clientela e intonate al look del modello.
Come avrete intuito, sulla Peugeot 506 Coupé la gamma propulsiva è più ristretta rispetto alle versioni berlina e station wagon, per evidenti ragioni connesse allo spirito del modello e al suo aspetto. Queste le dimensioni della vettura francese: lunghezza 4615 mm, larghezza 1780 mm, altezza 1350 mm. La firma stilistica, come dicevamo, è quella di Pininfarina, che si è anche occupato dell’assemblaggio, nei suoi stabilimenti di Grugliasco e San Giorgio Canavese. Oggi la Peugeot 406 Coupé continua a piacere, anche ai giovanissimi: un bel segnale in termini di senso del gusto.