Più cavalli per i neo patentati: la stretta dura tre anni

Sono in procinto di cambiare le regole per i neopatentati, con l’aumento sia dei cavalli sia della durata del limite
Giovane automobilista

Il nuovo Codice della Strada potrebbe condurre a un cambiamento significativo per i neopatentati. Se il disegno di legge con gli emendamenti della commissione Trasporti verrà approvato dal parlamento, i ragazzi (e le ragazze) freschi di conseguimento della licenza di guida avranno la possibilità di guidare vetture con una potenza maggiore rispetto a oggi. Tuttavia, la restrizione crescerà da uno a tre anni.

Neopatentati: come cambia la normativa

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Scendendo nello specifico, riferisce Quattroruote, la potenza limite per i neopatentati passerebbe da 55 kW/t a 75 kW/t (riferita alla tara), mentre la soglia massima di kiloWatt da 70 a 105 kW, ovvero da 95 a 142 CV. La restrizione andrebbe ad applicarsi sul primo triennio. Le modifiche al vaglio hanno già portato al dibattito sui social, dove non si riesce proprio a trovare un punto di vista comune.

Qualcuno appoggia la proposta, altri si dicono contrari, ma era piuttosto prevedibile, anche perché spesso sul giudizio finale pesano le preferenze politiche. Al momento, lo sottolineiamo a scanso di equivoci, nulla di quanto indicato è da definirsi definitivo. La situazione è, come si suol dire, un continuo work-in-progress, perciò prima di emettere sentenze aspettiamo di conoscere i dettagli in maniera approfondita.

Le prossime settimane saranno decisive nella definizione di efficaci misure per cambiare volto alla mobilità. Tra le novità in serbo, l’idea è di aumentare la multa per uso dello smartphone al volante da 160 a 250 euro. Ogni guidatore sarebbe a rischio di sospensione della patente in caso di trasgressione, non solo a quelli con meno di 19 punti.

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La discussione sui neopatentati è aperta in Parlamento e ogni scenario è aperto. Su cosa accadrà esattamente, dovremo attendere ancora un po’. Nel frattempo tengono banco le discussioni pure sugli autovelox, una causa sulla quale il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha intentato da tempo. L’idea è di fermare l’uso spropositato da parte delle Amministrazioni Comunali, le quali se ne avvarrebbero talvolta al solo scopo di battere cassa.

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