Una Prodrive P25 in blu, molto elegante, assomiglia moltissimo a un’altra leggenda delle berline sportive. Anzi, è proprio una sorta di restomod di una Subaru Impreza WRX STI del 1998 che, di suo, era già ben tenuta da un appassionato di nome Gerald.
Di che auto parliamo? Sotto il cofano un motore boxer quattro da 2,5 litri (EJ25) ricostruito completamente e modificato che produce quasi 450 cavalli. A gestire questa potenza, un cambio sequenziale a sei marce con differenziale centrale a controllo elettronico. Un tempo, la 22B STI era “repressa” a 280 cavalli.
L’officina di Prodrive ha fatto in modo che lo scatto da 0 a 100 di queste speciale Impreza scendesse sotto i 3,5 secondi o meno. Al primo tentativo ha fatto i 2,8. Non male. A parte il motore, però, la P25 a due porte non ha praticamente nulla in comune con la Subaru Impreza WRX. I pannelli della carrozzeria sono in fibra di carbonio, il pedale della frizione serve solo per fermarsi e ripartire, l’elettronica è stravolta.
Sistema anti-lag integrato per mantenere il turbo in bobina, scarico attivo in titanio Akrapovic, sistema diagnostico e digitale del cluster aggiornati all’ultimo grido. Il portachiavi, però, è quello originale del 1998. Sono presenti anche le modalità di guida: Road, Sport e Sport Plus. “Road” riporta la potenza a 350 cavalli. “Sport” scatena i restanti cento e “Sport Plus” abilita l’anti-lag e bypassa il silenziatore di scarico.
Dopotutto è un’auto da Rally e la Prodrive ha migliorato quello che era già un capolavoro di fine anni Novanta. Gli enormi freni AP Racing funzionano a dovere e domano la belva, e sembra sempre che manchi pochissimo a mandare in fumo un auto da mezzo milione di dollari. Già, perché è questo il prezzo stupefacente di questi pochissimi ed esclusivi modelli di P25 che la Prodrive ha costruito e commercializzato. Non c’è da stupirsi, visto che parliamo di un “avanzamento di livello” di un’auto già divertente e folle quando è arrivata al pubblico circa 25 anni fa.
