Quei nomi “riciclati” per ribattezzare dei modelli sotto un altro marchio

Avete presente quelle auto identiche ma, “inspiegabilmente”, non sono proprio la stessa auto? Qualcuno si ricorda la Innocenti Mille, nient’altro che una Fiat Uno con un altro nome? Ci sono modelli che hanno vissuto una sorta di “vita parallela” a causa di collaborazioni tra marchi. La partnership tra marchi ha permesso ad alcune case produttrici di importare modelli originali e commercializzarli in una determinata area geografica ma sotto un altro marchio. 

Ciò di cui stiamo parlando sono i peggiori “nomi riciclati”, o modelli ribattezzati, che mettono semplicemente i brividi solamente a pensarci. Miscugli, anche impensabili, che permettono a un marchio di poggiare il proprio logo sopra un modello che, probabilmente, non avremmo mai immaginato far parte di quella casa automobilistica.

Volkswagen Taro

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Un pianale da pickup estremo potrebbe non sorprendere per il marchio tedesco, dato che ci sono altri esempi originali Volkswagen che hanno portato questo “format”. Questo Taro non è altro che un Toyota Hilux dei primi anni novanta al quale è stato cambiato il simbolo sulla griglia anteriore. Il caso del Taro era una joint venture tra le due case automobilistiche, appunto Volkswagen e Toyota, con lo scopo di accontentare entrambe. La prima voleva un mezzo da una tonnellata, la seconda voleva portare un suo modello in Europa. Non è stato esattamente un grande successo.

Chevrolet Forester

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All’inizio degli anni Duemila la General Motors possedeva una partecipazione nella società madre di Subaru. In occasione di questa breve partnership, GM ha utilizzato questa connessione aziendale per vendere l’originale Subaru col proprio marchio. Ma in particolare, la Forester, sotto il marchio Chevrolet, sfruttava il modello originale di seconda generazione al quale era stato schiaffato sul frontale il logo Chevrolet, ed era destinata al mercato indiano.

Dodge Attitude

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Questo è forse l’unico caso in cui un modello sia passato attraverso non due ma ben tre società separate con il metodo del “riciclo” del progetto originale. Dal 2006 al 2014, la Hyundai Accent è stata ribattezzata dal marchio americano Dodge, “Attitude”, e destinata al mercato messicano. Pensate un po’, il modello Attitude è passato a sua volta alla Mitsubishi, in occasione della commercializzazione della Mirage.

Saab 600

La collaborazione tra Saab e Lancia è forse quello più assurdo e inimmaginabile. La realtà a volte è ben più bizzarra della finzione, e una collaborazione breve negli anni Ottanta ha permesso la nascita di una Lancia Delta, che in realtà si chiamava (anche) Saab 600. La Delta ribattezzata serviva a colmare il vuoto lasciato dalla Saab 96, ormai fuori produzione nel 1980. Meccanicamente, la 600 era identica alla Delta e la vendita era destinata a Svezia, Finlandia e Norvegia. Esistono pochissimi modelli sopravvissuti di quest’auto.

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