Risultato dell’auto elettrica in Gran Bretagna: scimitarre pronte a tagliare posti di lavoro 

Allarme SMMT (associazione di rappresentanza delle Case e delle concessionarie del Regno Unito): 6 miliardi di sterline (7,2 miliardi di euro) di esborso forzato per mancato rispetto degli obblighi ZEV.
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Psicodramma auto elettrica in Gran Bretagna. La SMMT (associazione di rappresentanza delle Case e delle concessionarie del Regno Unito) lancia l’allarme: in arrivo 6 miliardi di sterline (7,2 miliardi di euro) di esborso forzato per mancato rispetto degli obblighi ZEV.  Ossia veicoli a emissioni zero. Infatti, in UK, l’80% delle nuove auto e il 70% dei nuovi furgoni dovranno essere a emissioni zero entro il 2030, con l’obiettivo di raggiungere il 100% entro il 2035. Nel 2024, il 22% delle nuove auto vendute nel Regno Unito dev’essere elettrico. Sanzioni di 15 mila sterline per ogni veicolo tradizionale venduto in più rispetto al target. In alternativa, i costruttori possono acquistare, a 15 mila sterline, indennità ZEV dai rivali. 

Come si arriva a 6 miliardi di sterline

Le Case dovranno sostenere oneri per 6 miliardi di sterline nel 2024. Di cui: 1,8 miliardi sotto forma di multe. Più 4,2 miliardi di sconti e promozioni. Così, ecco il 22% di vendite elettriche. La SMMT parla di potenziale impatto devastante sulla redditività delle imprese e sui posti di lavoro. Una lobby dell’auto che fa i propri interessi e che, come ovunque in Europa e nel mondo, taglierà per proteggere profitti e futuro. Così è in qualsiasi settore di qualunque parte della Terra. Oneri di tale portata potrebbero costringere i marchi a ritirarsi dal mercato britannico e indurre gli investitori globali a mettere in discussione l’attrattiva del Regno Unito come destinazione manifatturiera. La pagheranno cara anche i consumatori: listini più elevati.

Previsioni sballate: una colpa 

Il settore automobilistico mantiene il suo impegno a favore di un settore del trasporto stradale decarbonizzato, sottolinea l’associazione. Adesso, l’offerta comprende oltre 125 auto elettriche e più di 30 furgoni. Il mandato ZEV è stato concepito più di due anni fa: i presupposti iniziali su cui è stato fondato non hanno ancora trovato conferma. Qui il guaio. Le previsioni sballate di vendita. Col secondo problema: il tardivo risveglio delle Case e dei manager e dei ceo sia in Ue sia in Gran Bretagna. Oggi, la domanda non riesce a soddisfare le ambizioni. 

Poi ci sono tassi di interesse sono elevati, i prezzi delle materie prime e dell’energia rimangono alti. Più le tensioni geopolitiche e l’incertezza economica che stanno influenzando la fiducia dei consumatori. Insomma, un mare di sfortuna? No: la colpa delle Case di aver fatto previsioni sballate. La stima era: 457 mila immatricolazioni di auto elettriche nel 2024, ossia il 23,3% del totale. ma il 2024 si chiuderà con 363 mila. Malissimo i furgoni, dove si prevede un 5,7% di penetrazione, a fronte di un target del 10%.

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Ue peggio ancora

Luca de Meo, presidente dell’Acea, ha denunciato le potenziali multe Ue gravanti sul settore automobilistico per i nuovi limiti alle emissioni in vigore dal 2025: 15 miliardi di euro. Proposta della Germania: obbligo di usare le multe per rendere competitivo il proprio comparto elettrico. Non se ne esce vivi nell’Unione europea. Peggio che in UK.

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