Il successo all’Alpenfahrt 1913 della Silver Ghost contribuì all’affermazione globale di Rolls-Royce, consegnandole il rango di auto migliore al mondo, che ha preservato nel tempo, almeno con riferimento ai modelli di grande lusso e di appeal aristocratico.
A 110 anni da quella vittoria, la leggendaria casa inglese, amata da Vip e teste coronate, ha voluto celebrare l’anniversario, con un evento che ha coinvolto i membri del 20-Ghost Club (il più antico sodalizio di proprietari del marchio, composto esclusivamente da modelli costruiti prima del 1940).
Le “nonne” a quattro ruote hanno ripercorso quell’impegnativo itinerario agonistico, nella sua interezza, completando felicemente la missione a Salisburgo, teatro del trionfante ritorno alla base di partenza dell’evento. Così si è completa al meglio l’epica rievocazione dell’Alpenfahrt del 1913, che impegnò gli equipaggi per 7 giorni e 2.600 chilometri, consacrando la Rolls-Royce come vettura di riferimento sul piano qualitativo e dell’efficienza.
I modelli d’antan partecipanti al tour celebrativo, andato in scena negli scorsi giorni, sono stati affiancati per l’occasione da alcune auto contemporanee della casa di Goodwood, personalizzate dal reparto Bespoke, specializzato nella produzione di pezzi su misura.
Anch’esse hanno seguito da vicino il percorso della gara austriaca, su alcune delle strade più alte d’Europa. Ai nastri di partenza, diverse Silver Ghost. Fra queste anche uno degli esemplari del Works Team del 1913, che ha contribuito a suggellare la reputazione di Rolls-Royce come la “migliore auto del mondo”.
Torsten Müller-Ötvös, amministratore delegato Rolls-Royce Motor Cars, esprime così la sua soddisfazione per come sono andate le cose: “Questa meravigliosa rievocazione, che segna il 110° anniversario dello storico successo all’Alpenfahrt, è un tributo all’eccellenza ingegneristica delle nostre auto. Il fatto che così tanti esemplari storici rimangano non solo pienamente operativi, ma in grado di intraprendere gli stessi straordinari sforzi che hanno fatto più di un secolo fa è una testimonianza della meticolosa cura e attenzione dei loro devoti proprietari. Mi sento onorato di far parte di questa avventura unica”.