Stellantis ha svelato il piano produttivo per lo stabilimento di Melfi, in Basilicata, che ospiterà cinque nuovi modelli appartenenti a quattro marchi diversi: DS, Jeep, Lancia e Opel. L’azienda ha comunicato i dettagli del progetto ai sindacati, illustrando il cronoprogramma delle future produzioni previste per l’impianto lucano. Il primo modello a entrare in produzione sarà una vettura a marchio DS, che passerà per la prima volta in linea al pilotino di Melfi già alla fine della prossima settimana. Si tratterà di un crossover di dimensioni superiori all’attuale DS 4, come suggerito dall’amministratore delegato del brand Béatrice Foucher in un’intervista a Quattroruote. L’inizio della produzione della nuova auto è fissato per gli ultimi quattro mesi del 2024.
A Melfi Stellantis produrrà cinque nuovi modelli: due di DS, uno di Jeep, Opel e Lancia
Nel 2025 toccherà ad altre due auto, una a marchio Jeep e l’altra sempre per il brand transalpino. La prima dovrebbe essere la nuova generazione della Jeep Compass, il SUV compatto che attualmente viene prodotto proprio a Melfi. La seconda dovrebbe essere un veicolo di nuova concezione ispirato al prototipo Aero Sport Lounge presentato nel corso del 2020. Nel 2026 sarà la volta delle ultime due vetture di questo lotto di 5 nuovi modelli. Ci riferiamo,alla nuova Opel Manta e all’ammiraglia di Lancia, che si chiamerà Gamma.
Tutte e cinque le vetture saranno prodotte sulla piattaforma Stla Medium, nata appositamente per raggiungere gli obiettivi di elettrificazione. Inoltre, Stellantis ha confermato la costruzione della nuova linea di assemblaggio delle batterie, che inizierà in parallelo al lancio dei nuovi modelli. Il gruppo automobilistico ha anche stabilito il calendario di uscita delle vetture attualmente in produzione: il primo ritiro del 2024 sarà quello della Fiat 500X, mentre alla fine del 2025 sarà la volta della Jeep Renegade.
Melfi sarà quindi il primo stabilimento italiano a produrre modelli tedeschi e francesi, oltre che italiani. I sindacati hanno manifestato apprezzamento per il piano produttivo, che conferma l’importanza dello stabilimento lucano e protegge l’occupazione. Allo stesso tempo, hanno richiesto il coinvolgimento delle istituzioni regionali e governative per creare le giuste condizioni per una trasformazione storica del settore automotive che non produca effetti negativi sulla società.