Stellantis e Volkswagen respirano: Trump dà un mese al Messico per negoziare sui dazi

Stop di 30 giorni all’applicazione delle tariffe in cambio dello schieramento di 10 mila soldati messicani al confine per contrastare traffico di droga e migranti. 
dazi usa messico

Per adesso Stellantis, Volkswagen e tante altre Case (meno colpite di quelle due) respirano: Trump dà un mese al Messico per negoziare sui dazi del 25%, in cambio dello schieramento di 10 mila soldati di quello Stato al confine per contrastare traffico di droga e migranti. I costruttori di auto che hanno fabbriche in Messico temono il peggio: con le tasse da pagare, il prezzo delle vetture esportate negli States schizzerebbe. Con ripercussioni sulle vendite. Pioverebbe sul bagnato, visto che il Gruppo euroamericano e quello tedesco non attraversano un periodo felicissimo sotto il profilo delle immatricolazioni.

Qual è il guaio

Con un mercato Ue stagnante (Italia sempre in calo), e i consumatori cinesi che comprano solo auto elettriche e ibride plug-in Made in China, gli Usa rappresentano una sorta di salvezza. Stellantis tenta di far tornare Jeep la gallina dalle uova d’oro che era.

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I numeri dei dazi per le auto

Coi dazi a Messico (e Canada), il settore automobilistico statunitense potrebbe affrontare un costo aggiuntivo fino a 40 miliardi di dollari l’anno, che si traduce in un aumento medio di circa il 7% per auto, secondo Daniel Roeska, analista senior di Bernstein. Possibile un impatto su circa 8 miliardi di euro di ricavi di Volkswagen e 16 miliardi di euro di ricavi di Stellantis. 

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