Per adesso Stellantis, Volkswagen e tante altre Case (meno colpite di quelle due) respirano: Trump dà un mese al Messico per negoziare sui dazi del 25%, in cambio dello schieramento di 10 mila soldati di quello Stato al confine per contrastare traffico di droga e migranti. I costruttori di auto che hanno fabbriche in Messico temono il peggio: con le tasse da pagare, il prezzo delle vetture esportate negli States schizzerebbe. Con ripercussioni sulle vendite. Pioverebbe sul bagnato, visto che il Gruppo euroamericano e quello tedesco non attraversano un periodo felicissimo sotto il profilo delle immatricolazioni.
Qual è il guaio
Con un mercato Ue stagnante (Italia sempre in calo), e i consumatori cinesi che comprano solo auto elettriche e ibride plug-in Made in China, gli Usa rappresentano una sorta di salvezza. Stellantis tenta di far tornare Jeep la gallina dalle uova d’oro che era.

I numeri dei dazi per le auto
Coi dazi a Messico (e Canada), il settore automobilistico statunitense potrebbe affrontare un costo aggiuntivo fino a 40 miliardi di dollari l’anno, che si traduce in un aumento medio di circa il 7% per auto, secondo Daniel Roeska, analista senior di Bernstein. Possibile un impatto su circa 8 miliardi di euro di ricavi di Volkswagen e 16 miliardi di euro di ricavi di Stellantis.