Stop benzina e diesel: l’e-Fuel potrebbe cambiare le carte in tavola

Con lo stop delle auto a benzina e diesel che sarà oggetto di revisione nel 2026, gli e-Fuel indicano una nuova frontiera della mobilità
Fare il pieno alla stazione di servizio

La Commissione Europea fa dietrofront sulla sua decisione di vietare la vendita di auto a benzina e diesel dal 2035. La presidente dell’organo comunitario, Ursula von der Leyen, ha aperto la porta all’uso degli e-Fuel come alternativa concreta alle vetture elettriche. Non una novità in senso assoluto, giacché la deroga è stata concessa nel 2023, dopo un combattuto braccio di ferro tra l’UE e la Germania. Alla fine, il cancellierato di Olaf Scholz ha avuto la meglio, facendo leva sull’influenza politica. Benché lo stato dei lavori abbia finora mostrato pochi progressi, alcuni player della filiera ne valutano la prospettiva.

Gli e-Fuel non sono una causa persa: anche von der Leyen ci crede

Fare il pieno alla stazione di servizio

La maggior parte di essi sono proprio tedesche, da BMW a Porsche. Nel caso della Cavallina, questa tipologia di alimentazione potrebbe permettere di mantenere la 911 a combustione interna. I fan della storica best seller sono, infatti, parecchio affezionati al vecchio modo di concepire la mobilità. Ecco allora che gli e-Fuel consentirebbero di dare un colpo al cerchio e uno al botte. Da un lato, verrebbero rispettate le direttive della classe politica. Dall’altro, i soliti cari schemi rimarrebbero, e ciò eviterebbe di far fuggire i clienti.

Stazione di servizio

La revisione della normativa sul bando dei carburanti è prevista per il 2026. Allora la Commissione Europea valuterà se sono una tecnologia sufficientemente matura e diffusa per consentire di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione del settore automobilistico. Premesso che sono stati compiuti dei notevoli progressi nel settore, le emissioni di anidride carbonica vanno necessariamente ridotte.

Lo impone la situazione attuale, segnata dal fenomeno del cambiamento climatico. Correre ai ripari è un obbligo, altrimenti il futuro delle prossime generazioni rischia di essere seriamente messo a repentaglio. Il principale motivo dello scetticismo verte sugli elevati costi da sostenere. In tanti credono sia adottabile esclusivamente sui modelli di caratura premium, ma Stellantis pare di ben altro avviso, pronto ad analizzare la tecnica, trovando delle vie per perseguire il fine dell’accessibilità.

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