La Targa Florio è la manifestazione motoristica più importante di Sicilia ed è una delle gare più amate e conosciute al mondo. Il suo mito nasce dalla magia di un evento che ha toccato le vette della gloria, con le più prestigiose case automobilistiche e i più grandi assi del volante.
La sua miscela ha regalato notorietà ai centri attraversati. Molti paesi, grazie alla corsa, si sono messi in vetrina, facendo conoscere su scala globale la loro bellezza unica e incontaminata. Anche se il tracciato più noto è il piccolo circuito delle Madonie, la sfida di don Vincenzo Florio si è disputata anche su sviluppi stradali più estesi, come il medio e grande circuito.
In ognuna delle tre configurazioni si vive la poesia di un ambiente speciale, dove l’arte si mesce felicemente alla natura e alla cultura, per consegnare emozioni di colori, paesaggi e atmosfere introvabili altrove. Lunghi tratti comuni segnano i tre itinerari agonistici della Targa Florio.
Quale che fosse la configurazione, le difficoltà di guida rendevano il percorso adatto solo ai più bravi driver, capaci di superare con maestria le infinite insidie messe sul piatto. Si spaziava dal mare alle montagne, con mutamenti planimetrici che si abbinavano a contuinui cambi dei coefficienti di aderenza, a differenze climatiche e ad architetture stradali variabili e sempre di grande suggestione. Scopriamo i tre percorsi madoniti.
I tracciati madoniti della Targa Florio
Grande Circuito della Targa Florio (149 km)
È il tracciato delle origini, quello che ha segnato la nascita della leggenda. La prima edizione prese le mosse nell’area di Buonfornello. Da qui gli equipaggi iniziarono la loro danza su un lungo e tortuoso nastro d’asfalto che si snodava verso Cerda, il bivio di Sclafani Bagni, Caltavuturo, Castellana Sicula, Petralia Sottana, Petralia Soprana, Geraci Siculo, Castelbuono, Isnello e Collesano, prima del ritorno alla base.
Medio Circuito della Targa Florio (108 km)
È la versione intermedia del tracciato, con caratteristiche molto interessanti. Il rito della partenza si svolgeva nell’area di Floriopoli. I concorrenti si spingevano poi verso l’abitato di Cerda, il bivio di Sclafani Bagni, Caltavuturo, Polizzi Generosa, Scillato, Collesano e Campofelice di Roccella. Infine il passaggio dalle tribune, teatro dei rilievi cronometrici e dell’arrivo.
Piccolo Circuito della Targa Florio (72 km)
È il tracciato più noto, quello delle edizioni forse più appassionanti. Si partiva dalle tribune di Floriopoli, per raggiungere Cerda e Caltavuturo, passando dal bivio di Sclafani Bagni. Poi si scendeva verso Scillato, per proseguire in direzione di Collesano e Campofelice di Roccella, prima del ritorno nell’area di Floriopoli.