Tesla, prima dell’uscita del Cybertruck, aveva avvisato che ci sarebbero state ripercussioni se il pickup fosse stato venduto sul mercato dell’usato entro il primo anno di immatricolazione. Questa strategia viene utilizzata più dai brand di lusso per le loro supercar, ma l’azienda americana ha voluto attuarla per evitare che i primi esemplari del pickup elettrico vengano venduti sul mercato secondario a cifre spropositate, nel frattempo che la produzione arrivi a pieno regime. Alcuni fortunati possessori del Cybertruck hanno però deciso lo stesso di vendere il pickup prima della scadenza di questa clausola, rischiando davvero grosso.
Tesla Cybertruck: chi lo rivende nel primo anno di proprietà entra nella lista nera
Il Cybertruck, in un modo o nell’altro, ha sempre generato interesse e fatto parlare di sé. Questa volta si torna a parlare delle restrizioni per coloro che intendono vendere il pickup elettrico prima del termine della clausola di un anno. La casa automobilistica di Elon Musk, per prevenire queste vendite, ha introdotto, oltre alla multa di 50.000 dollari, anche il “privilegio” di avere il proprio nome sulla lista nera dell’azienda.
Sia chiaro, Tesla consente ai possessori del Cybertruck di vendere il proprio mezzo, ma devono essere rispettate alcune condizioni. Tra queste c’è la richiesta diretta all’azienda e cui va allegata una motivazione valida, che potrà essere accettata o meno. A questa si aggiunge la questione del prezzo, che dovrà essere adeguato e non dovrà essere più alto del prezzo d’acquisto originale. In caso di mancato rispetto delle condizioni stabilite, Tesla si riserva il diritto di intraprendere azioni legali per prevenire la vendita o per richiedere compensi per danni.
Nonostante queste restrizioni, ci sono stati casi in cui il Cybertruck è stato venduto a prezzi decisamente superiori al prezzo originale, dimostrando l’alta domanda e l’interesse sostenuto per questo veicolo. Tra queste c’è chi è riuscito a vendere il Cybertruck a ben 244.000 dollari a Orlando, 250.000 dollari a Detroit o, ultimamente, a poco meno di 130.000 euro a Dubai.