Tesla: Musk non trasparente coi clienti sull’autonomia

Stando a un reportage di Reuters, Elon Musk non sarebbe stato trasparente circa l’autonomia delle Tesla con i clienti
Tesla

Quando si parla di Tesla sono quasi da mettere in preventivo le opinioni contrastati. Se per qualcuno ha avuto il merito di contribuire alla diffusione delle vetture elettriche, altri ne sottolineano i punti deboli (o presunti tali). Delle nubi piombano ora sulla compagnia, a seguito di un reportage pubblicato dall’agenzia di stampa Reuters. Il materiale raccolto attesterebbe la costituzione, su direttiva lanciata da Elon Musk, di un team addetto a occuparsi delle lamentele circa le autonomie reali delle sue bev.

Tesla: l’iniziativa di Elon Musk per frenare le proteste dei clienti sull’autonomia

Tesla Model S
Foto Tesla

Il proposito sarebbe stato quello di mettere a tacere qualsiasi reclamo espresso in merito dalla clientela. Delle prove portate all’attenzione generale dimostrerebbero che la Tesla ha iniziato già dieci anni fa ad attrezzarsi in materia, affinché le critiche manifestate dalla clientela si fermassero, senza portare via tempo ai centri di assistenza. Dalle stime effettuate, per ciascun appuntamento mancato la compagnia avrebbe risparmiato 1.000 dollari.

Non solo, comunque: gli ingegneri informatici avrebbero scritto un algoritmo volto a fornire dei valori di autonomia superiori a batteria carica e “più realistici” quando scende sotto la metà della ricarica. Inoltre, opererebbe un “buffer di sicurezza” preposto a concedere ulteriori 24 km in seguito all’avviso di sicurezza.

Nel servizio, Reuters spiega di non aver rilevato il fantomatico algoritmo, ricordando, però, le numerose critiche indirizzate dagli utenti alla Tesla. Qualora lo scenario profilato corrispondesse al vero, il rapporto di fiducia tra l’azienda e gli utenti rischierebbe di venirne compromesso. Ciò anche perché in passato pure il sistema di guida semi-autonoma Autopilot aveva destato delle polemiche, a proposito della presunta poca affidabilità del sistema.

Mentre scriviamo nessun rappresentante di Tesla ha rilasciato dei commenti a proposito dello scandalo appena scoppiato. Il Costruttore viene da un periodo positivo sul fronte delle vendite, con la Model Y nominata best seller del primo semestre del 2023 e l’avveniristico pick-up Cybertruck capace di totalizzare due milioni di ordini, stando a un “tracker” online.

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