Toyota GR86: il motore si rompe in pista e la garanzia non copre il danno [VIDEO]

Automobilista guida una Toyota GR86

“Provata in pista. Pronto per la strada”. Recita così lo slogan della Toyota GR86, che fa dell’interessante spunto uno dei suoi principali punti di forza. Con tali credenziali, sorge quasi naturale il desiderio di volerne testare direttamente le strade in un contesto adatto, tipo un circuito.

Ed è lei la protagonista assoluta di una vicenda da poco emersa sui giornali, che sta facendo parecchio discutere. Il proprietario della coupé nipponica, Model Year 2022, ha avuto l’idea di utilizzarla lungo il circuito del Palmer Motorsports Park, nel Massachusetts, documentando il tutto con il filmato visibile verso il fondo dell’articolo.

La Toyota GR86 si ferma in pista con un buco nel motore [VIDEO].

Automobilista guida una Toyota GR86

A un certo punto, come potete notare, dal vano motore si sono sentiti dei primi rumori “sinistri” . L’automobilista ha decis di non prestarvi attenzione e poco più avanti si solleva del fumo bianco, decisamente poco promettente. Il veicolo ha, dunque, arrestato la propria corsa e per il proprietario non c’è stata altra scelta che contattare il rivenditore locale.

Stando alla sua versione, la Toyota GR86 ha appena 30 mila km, dispone del propulsore originale e le aveva appena cambiato l’olio. Contattando il punto vendita, sperava di ottenere il rimborso spese, quantificate in 12 mila euro per una foratura nel motore.

Guidare una Toyota GR86

Un costo non indifferente, visto che nuova di listino ne costa 33 mila. Ma la concessionaria ha respinto la domanda. Allora, senza perdersi d’animo, il conducente si è messo in contatto con la stessa Casa automobilistica del Sol Levante. Anche qui, però, nulla da fare: la Toyota ha dato ragione al centro poiché il guidatore avrebbe usato la GR86 in modo improprio.

YouTube video

Di conseguenza, se vorrà tornare ad adoperarla, a quest’ultimo toccherà sostenere l’intera spesa, privo di copertura, anche solo parziale, della cifra da corrispondere al meccanico a cui toccherà eseguire la riparazione. La storia ha destato parecchio clamore pure perché dalle immagini diffuse sul web il comportamento al volante non sembra aggressivo. Eppure, ciò non è bastato per vedersi accogliere la richiesta.

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