Toyota T-18: doti sportive solo immaginarie

Toyota t-18

La Toyota T-18, basata sulla Corolla, fu lanciata nel mese di dicembre del 1979. Veniva proposta come una macchina da uomini, ma quelli del marketing della casa giapponese peccarono di ottimismo nell’assegnarle questo connotato. Era pure noiosa, nonostante venisse spacciata come un’auto dal carattere “sportivo”. Le forme, poi, avevano poco mordente e risultavano sproporzionate.

Il modello puntava a soddisfare i bisogni di quella clientela che cercava un po’ di brio in più e degli equipaggiamenti migliori di quelli standard. Sul fronte prestazionale il risultato non fu molto felice. Questa 3 porte non regalava particolari emozioni di guida. Le sue velleità dinamiche si offrivano in un quadro di comfort peggiorato, a causa dell’assetto più rigido.

La spinta della Toyota T-18 era affidata a un motore a 4 cilindri preso a prestito da una precedente Celica e portato da 1.6 a 1.8 litri di cilindrata. In questa veste, l’unità propulsiva erogava una potenza massima di 54 kW, pari a circa 73.4 cavalli. Non tantissimi. L’energia veniva scaricata sulle ruote posteriori, col supporto di un cambio manuale a 5 rapporti. I tempi segnati al cronometro non erano da auto da pista. L’accelerazione da 0 a 100 km/h richiedeva circa 12 secondi. Possiamo dire che neppure una forte pressione sul pedale del gas incollava al sedile, nonostante il peso della vettura fosse inferiore alla soglia degli 855 chilogrammi.

Fra i punti di forza del modello, il prezzo d’acquisto contenuto e le spese di gestione accessibili a molta gente. Buona l’economia di esercizio, rispetto alla concorrenza. La scelta del marketing di proporla come un’auto da uomini si rivelò infelice. Ecco perché con il restyling del modello fu corretto il tiro, puntando su altri aspetti, come la versatilità, ma a quel punto il ciclo commerciale della vettura era ormai prossimo al capolinea. La Toyota T-18 non è entrata nella storia come uno strumento di piacere. Del resto, altre erano le sue credenziali. Gli spot, però, furono sbagliati, esaltando caratteristiche debolmente presenti su questa vettura della casa giapponese.

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