Ogni guidatore, anche il novellino alle prime armi, ha la tendenza di sopravvalutare le proprie competenze in fatto di auto. Poi, però, nel momento in cui viene interrogato vengono a galla tutti i dubbi e le incertezze, anche nella trazione.
Le tipologie di trazione auto: pro e contro
Se hai la passione per i motori, saprai già bene già quanto sia importante conoscerne in materia. Difatti, recuperare le informazioni in proposito ti consentirà di ottenere le migliori risposte possibili alle esigenze di guida. Ecco perché, qualora non avessi avuto fin qui modo di approfondire l’argomento, ora ti andremo a ricapitolare tutte le tipologie presenti in commercio. Senza sfociare troppo nel tecnico, ti spiegheremo in breve le caratteristiche, i punti di forza e di debolezza. In tal modo, la prossima volta in cui dovrai valutare l’acquisto di un veicolo, non permetterai di lasciarti cogliere impreparato.
Partiamo dal basso, ovvero dalla trazione anteriore (FWD). Di solito, se ne servono le auto e i camion di bassa o media potenza. Il pro è, appunto, il prezzo basso dei veicoli che lo contemplano, il contro la tendenza di soffrire di sottosterzo nelle manovre in curva, quando ne occorre più del solito.
Fino al Novecento la trazione posteriore (AWD) godeva dei favori di pubblico. La prevalenza dei mezzi che ne è provvista ha il motore montato longitudinalmente nella zona anteriore.
La trazione integrale è utile su sentieri accidentati, difficili da affrontare, dove gli pneumatici necessitano di abbastanza forza per scongiurare lo slittamento. Quella permanente conta su un differenziale centrale avente il compito di garantire il pieno controllo della vettura. Privilegia il comfort alle emozioni tipiche dell’off-road ed è, perciò, diffuso soprattutto tra i camion. Al contrario, il Four Wheel Drive può essere attivato se e quando lo si desidera. La seconda opzione è di norma prevista per le auto dalle grandi performance, capaci di cambiare natura in base alla tipologia della strada percorsa.