Una Porsche 356 SC del 1963 è stata portata nel garage di Jay Leno. Qui ha incontrato i tanti gioielli a quattro ruote custoditi nella collezione del noto personaggio televisivo statunitense che, dopo la descrizione del modello, è passato alla fase operativa, col solito test su strada. Una piacevole consuetudine alla quale ci ha ormai abituati.
Ne deriva un video molto interessante, capace di toccare le giuste corde emotive degli appassionati. Protagonista delle riprese è una delle ultime discendenti di un modello che ha scritto i passi iniziali della storia Porsche.
Fu proprio con la 356 che, nel 1948, prese le mosse l’avventura automobilistica del marchio tedesco. Da allora sono passati 75 anni: tre quarti di secolo che hanno lasciato il segno. Quella sportiva, piccola e leggera, fece scuola, con l’eccellenza del suo comportamento dinamico e la qualità delle sue performance, a dispetto del piccolo motore 4 cilindri boxer raffreddato ad aria, disposto nella parte posteriore, che ne animava le danze.
Punto di partenza dell’azienda fondata da Ferdinand “Ferry” Porsche, la 356 spianò la strada alla successiva 911, il cui debutto avvenne nel 1963. Lo stesso anno di nascita dell’esemplare portato nel garage di Jay Leno.
Si tratta, nello specifico, di una Porsche 356 SC. Come riferiscono i colleghi di duPont Registry, l’auto è curata da Richard Powers, che l’ha conosciuta dopo essere rimasta in deposito per 36 anni. Lui ne conosce l’intera storia, da quando fu acquistata per la prima volta in Svizzera. Al suo attivo una pecorrenza decisamente bassa: solo 69 mila miglia. La vettura è quasi completamente originale, a parte i sedili.
Sotto il cofano posteriore pulsa un cuore da 1.6 litri di cilindrata, con 95 cavalli al servizio del piacere. Come ha potuto constatare Leno, questa Porsche 356 SC è ancora decisamente vivace e divertente da guidare. Il suo fascino classico è senza tempo. Dopo tanti anni, continua a mostrare la sua eccellenza, elargendo felici stimoli sensoriali a chi sta al volante. Grazie a lei il mito della casa di Stoccarda ha preso forma.
Fonte | duPont Registry